Chiama i ricordi col loro nome.

Cambio casta per Kamilla

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar

    ₐₗₗ dᵣₑₐₘₛ dᵢₛₐₚₚₑₐᵣ wₕₑₙ ₜₕₑ dᵣₑₐₘₑᵣₛ wₐₖₑ

    Group
    ~ Black Saint ~
    Posts
    2,138
    Reputation
    +345
    Location
    Mirranor

    Status
    Offline



    1_TPMZT2d87cN42QGrhIPQSQ


    Chiama i ricordi col loro nome.
    Cambio Casta per Kamilla - file 01


    D
    olore. Le tue sinapsi cantano un lamento funebre per quella che un tempo era stata la tua coscienza e la tua sanità mentale. Senti dei passi. Passi pesanti e claudicanti; voci offuscate arrivano da più direzioni e poi senti del cosmo che ti riscalda.

    fc575b0a5b524f3671d3fcdc83fb1738

    Dove ti trovi? Chi sei tu? Cosa ricordi? Luci bianche, sono vicine eppure i tuoi occhi non le percepiscono a pieno. Sai di non essere sola, lo capisci dal cosmo caldo che di fianco a te, ti protegge, o forse no? Non sai dirlo, percepisci una struttura attorno a te. Crolli.

    eEfOPHr

    I polmoni sono estremamente vuoti di aria, senti un qualcosa di estraneo nella trachea e gli occhi bruciano. Non puoi tenerli aperti. La testa fa male, tanto, una sensazione di estraniazione perenne, mentre qualcuno parla.

    «EʂէɾąՀìօղҽ çօʍքӀҽէąէą ҍӀօççօ ժì ʍҽʍօɾìą ⊘I քɾօղէօ»





    Dove ti trovi? Chi sei tu? Cosa ricordi? Ma soprattutto: Chi sta ponendo queste domande?

    Dolore, in ogni sua forma, dolore che sa di sconfitta, dolore che ricorda la morte, dolore che ti riporta sulle scale di un tempio, dolore che va in cenere come una piuma.

    212f727d1a5f117947db9a7403a4f7aa

    Brandelli di discussione giungono alle tue orecchie, vorresti ansimare. Possibile che tu abbia la febbre? Di nuovo una voce fuori dal tuo campo visivo - per quel poco che ne hai - qualcuno risponde. Parlano in maniere incomprensibili.

    «ȺէէҽղՀìօղҽ էҽʍքҽɾąէմɾą ìղ ąմʍҽղէօ»



    Senti passi concitati non provenire dalla stessa direzione della voce, forse c'è più di una persona intorno a te, ne sai quasi certa quando senti una risposta venire da una voce piatta e pacata.

    «BӀօççօ ʍҽʍօɾìą ⊘ϩ: ҽʂէɾąէէօ»



    eEfOPHr

    Riapri gli occhi, sempre quelle luci bianche - sono le stesse? - piccole stelle? Forse. Sala operatoria? Più probabile. Centro di Ispezione Neurale? Decisamente. Purtroppo cominci quasi a riprendere coscienza...

    «Ϛì è ʂѵҽցӀìąէą ժì ղմօѵօ. Ⱥմʍҽղէąɾҽ ժօʂe ղąɾçօէìçօ»



    La prima voce, quella melliflua e calma, che avevi sentito poc'anzi adesso è più chiara, la patina sui tuoi occhi si dipana e riesci a vedere un po' meglio, ora quel parlato così trascinato ha anche un volto, ma forse avresti preferito che non lo avesse.

    9978439dfd7a87d8460533ab531e8842

    Provi forse Paura? Sta a te dirlo, ma sicuro le sinapsi bruciano a quella vista, non avevi mai neanche avuto incubi in cui un essere simile fosse così vicino a te. Un solo pensiero ti trafigge da parte a parte la testa:



    C̴̡̯̱͇̩̫̤̹̅̑̆̒̌̃Ö̴̞͇̬͎͐̇͆̒̍̚Š̶͚̰̙͓͓̠A̶̻̝̻̣̻̭̍͂͒̇͜͜ ̵̯̖̬͇̝̟̤̭͌̄̽̒Š̴̛̪̮̰͚͎̹̺̳̱̐̽̈́̈́͛͊͌ͅT̵̛͕̙̮̜͚̿͛̅̋͛̈́̉̈͘O̷̝̕ ̵̜͌̕ͅS̵̰̼͐͂͋̀̆̌̽̑̊́Ù̵͓͎̪̼͍͗̎ͅB̷̼̫̥͛̐̿̄̀́̅͌Ë̶̡̯̭͓̻̰̙̅̄̋̍ͅN̴͙͇͙͂̓͂̏D̷̟̤̱̹̟̻̆̉̋̓Ǒ̴̹̮̩̈̐͛͑̏̽̊̓͝?̴̡̊̈́̀̚





    Percepisci un liquido viscoso che lambisce il tuo corpo, senti il sapore del ferro sulla lingua. Sangue? No, i connettori neurali si stanno risvegliando piano. Un tubo di respirazione. Le luci verdognole (ma lo sono veramente?) della stanza iniziano a rischiararti, mentre quell'essere è sempre davanti a te.

    «A۷ąŋɬı ۷ɛƖơƈɛ, įղցɾąղժìʂçì զմҽʂէօ ʂҽէէօɾҽ»




    Narrato ❖ «Parlato 1»«Parlato 2»


    game-master
    DOSSIER
    NOTE MASTER

    FIN QUI NON SEI ANCORA VIVA...?

    Benvenuto nel tuo cambio casta, un inizio non convenzionale per te, sei in quella che scoprirai essere una bella stanzetta dei giochi, sei immersa in una specie di liquido amniotico [x] mentre senti una intrusione mentale che scava come un cucchiaino nella tua testa. Fa male. Non hai la minima idea di chi sia quel tipo né come sei arrivata lì. Vogliono sapere tutto.

    Estraggono 3 blocchi di memoria, puoi giostrarli come vuoi descrivendo situazioni caratterizzanti Kamilla.

    Buon inizio e vediamo di creare qualcosa di figo, mi aspetto grandi cose da te, terribili certo, ma grandi.

    eEfOPHr


    Credits layout a Nwalmaer
    All rights reserved

     
    Top
    .
  2.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Sum.

    Group
    ~ In Add ~
    Posts
    11,594
    Reputation
    +84

    Status
    Offline
    23bB075

    THE POPE THE PROPHET


    Kamilla di Asgard - Energia Verde- Balder in abbandono





    I
    l nemico si mostra e la danza comincia. Lui è mellifluo come il velo che gli dei pongono sulle cose umane, ingannandoli e provocandoli. Lui è un’ombra di forza per me impareggiabile che si fa largo nella mente come una malattia. E’ ineluttabile : più lotto, più lui diventa forte e supera qualsiasi barriera posta dinanzi alla sede delle mie convinzioni. Ogni sua parola, ogni mio pensiero, tutto è falso ma non me ne rendo conto e cado in una trappola che era stata posta lì in attesa di qualunque persona avesse messo piede nella casa dello zodiaco. Nessuna prassi, nessuna presentazione, nessuna minaccia: entro e sono fottuta.

    «Una straniera, in terra straniera. Non sei un Saint, non sei nessuno. Eppure provi comunque a contrastare il mio potere, Hel non ha più ragione di essere chiamata Dea.» - la sua provocazione è studiata.

    ..non più, tutti conosceranno chi è l'Artiglio Se vuoi essere me, se vuoi distruggere Asgard, dovrai passare sul mio cadavere e soprattutto... .dimostrare che le tue convinzioni sono più forti delle mie! – il mio coraggio è ingenuo.

    «Passare sul tuo cadavere eh? Va bene . Se mi offri la tua vita, beh allora non mi resta che prenderla "Artiglio", ma se proprio vuoi le maniere dure. Ti accontento, ma almeno rendimi la cosa divertente, piuttosto che tentare di sporcarmi solo i vestiti» - la sua ira è falsa, e’ tutto un gioco.

    Bastardo, mi ha fregata!


    7f02235f04f942ba8cbad818f0a3078e



    La violazione delle mie difese è inevitabile e gli lascia abbastanza spazio da vincermi fondendosi con tutto quello che sono, che ero e che vorrei essere. Capricorn mi affoga in un mare di ricordi senza fine, sentimenti confusi forieri di una sconfitta che non è facile da cogliere ad occhio nudo. Non c’è sangue né macchia nella decima casa perché non c’è una ferita sul mio corpo immacolato, eppure, guardandomi negli occhi incorniciati dal cosmo non sarebbe potuto sfuggire a nessuno il luogo del martirio.
    Sono viva ma terminata, esausta come una bambola scarica.
    Che ne é delle convinzioni che mi hanno portata a vincere gli altri nemici? Disperse, sopite in un vasto mare di parole capaci di soffocare qualsiasi mente, la mia di certo.

    L’esito della mia scalata? Nell’illusione che ha tempo di fare scempio della mia mente si spegne il sogno di una gloria immortale. Non esistevo più, spinta via dalla superficie dei miei pensieri, schiacciata in profondità così remote da essere impossibili da affrontare. Si azzerare qualsiasi possibilità di rimonta.

    Solo il cosmo di un cavaliere poteva essere capace di un simile risultato e quello di Capricorn si era rivelato in grado di condurmi all’orrore ultimo, privandomi della coscienza di esistere. Ero viva si o no? Avevo smesso di essere più che di respirare.

    In quella situazione qualcuno mi avrebbe uccisa ma passò un tempo inesprimibile dalle parole e nessuno mi portò via l'ultimo sospiro, al contrario, Albione con il suo cosmo, provò a porre fine alla mia orrida situazione riportandomi a galla, in un tentativo disperato di non lasciare una asgardiana a morire in terra greca.
    Io riemergo a tratti.

    Apro gli occhi, respiro, non posso parlare, respiro, svengo, mi perdo, non respiro, vedo senza capire, ho caldo, respiro, ruvido, respiro silenzio - Ho sete, luce, respiro, scivolo, mi sbattono, non vedo, respiro.



    E’ tutto sfumato e fa fottutamente paura, come se fossi tenuta in vita da qualcosa più che essere effettivamente viva .
    Mentre il salvatore risale le scalinate bianche del grande tempio , un lampo di coscienza mi reclama alla vita, l’embrione minimo dell’esistenza che si agita nella speranza di essere qualcosa in più di carne sopravvissuta eppure, la mente, è praticamente sul filo della morte e non c’è rete di sicurezza che possa salvarla.
    Svengo o forse sarebbe meglio dire… torno all’oblio.

    Life 2 - It's not the end



    a17ad1a5239372c2951cb03671d3d146



    Qualcosa mi afferra, non ne sono pienamente consapevole, sento qualcosa di più simile ad una sensazione primordiale sconnessa da tutto il resto di me stessa.
    E’ un oggetto freddo che mi sfiora, voglio vederlo e capire ma non sento gli occhi, mi sembra che siano sigillati o peggio cuciti e allora mi agito perché la sensazione di freddo è diventata totalizzante e ho bisogno di rintanarmi da qualche parte per essere al sicuro tuttavia non sento le gambe o le mani né una reazione concatenata agli impulsi minimi del corpo.
    Mi assale una sensazione di costante decadimento del corpo, come si sfaldasse e ricomponesse ad un ritmo progettato per raschiarmi dall’interno, mi terrorizza la situazione e sento che potrei impazzire se non apro gli occhi adesso.

    2c3d4b5a82f9f291eb14bd9623f4dad7



    Non posso urlare o fuggire, sono una marionetta e dinanzi a me c’è il più tetro dei marionettisti che mi guarda come fossi un esperimento mal riuscito. Negli occhi sento il cosmo del Capricorno che si ribella alla mia riemersione dai profondi abissi in cui mi ha tanto abilmente spedita.
    La creatura robotica pronuncia qualche frase che rimbomba nella mia mente in modo artificioso e vorrei provare a capire le sue parole tuttavia appena provo a concentrarmi il cuore mi schizza all’impazzata nel petto e la mente è soffocata da un flusso elettrico che mi stordisce, mi confonde ed infine mi fa crollare in un sonno senza sogni.
    Uno spasmo, un secondo, ho la febbre, forse sto sragionando e impazzendo.

    BLOCCO INFORMATIVO 000001 – ANALISI DEL BLOCCO INFORMATIVO : iniettata dose di informazioni compatibili con la personalità del soggetto, elementi da reindirizzare: coraggio, ira, volontà e famiglia. Blocco informativo di base – ripristino identità di base.

    JUMP - Bzz –Grr – ho la testa in frantumi non capisco il nome- non devi farlo mai più, giuramelo! Non devi più arrivare così vicina al Sole, giuramelo! – è estate, perché lo so? Mia madre sta urlando in modo ossessivo, ha gli occhi sbarrati e mi sta strattonando eppure nonostante mi sovrasti di almeno due spanne non riesco a non pensare che la paura che prova per i confini dei gate di sicurezza la renda piccola e debole.
    Smettila! – le urlo rabbiosa mentre la spintono via ed è come le passassi attraverso, come se il tempo scorresse a salti.

    JUMP - Lei cade, il rumore del tubo di metallo che compone il corridoio è profondo, quasi cavernoso. Odio quelle pareti fredde, quel loro lungo ondeggiare monotono sino alle porte dei livelli di sicurezza – Kamilla… - la sua voce è così squillante che sembra rimbombarmi in testa, non la sopporto. La donna sul pavimento mi guarda come avessi tentato di ucciderla. Ma chi è questa donna ? Mi rendo conto di aver pensato per un istante che fosse mia madre ma non poteva esserlo - com’è che si chiamava…mia madre?

    JUMP - Kam – è la fine, ecco comparire mio padre, il grande e coraggioso Capitano Kay – Pezzo di merda – penso facendo un passo verso la grata di scolo del condotto quattro – Giovane 19238, te lo dirò solo una volta – finalmente mio padre ha scelto come comportarsi ed ha scelto di trattarmi come un cittadino qualsiasi – Il mio nome è Grace, papà!io sono Grace? Non capisco più nulla.

    JUMP – Lui serra le dita mentre alle sue spalle due soldati lo osservano in attesa di ordini, bramosi di stordirmi con i pungolatori – No, mia figlia non aggredirebbe mai sua madre, tu sei una teppista…19238! - mi addita – Non le ho fatto nulla… Capitano… – faccio un altro passo indietro e mi ripeto che posso farcela, basta solo scivolare oltre le sbarre del condotto e rotolare sino al cinque, e da lì poi – Dru-zaamm - un pungolatore mi colpisce alle spalle, la scossa mi stordisce, cado carponi – Portatela al sette, una settimana - ripete lu mentre io penso che non so di cosa parli - il sette, cosa cazzo è? - E’ tutto dannatamente frastagliato, come onde che impazziscono e si infrangono le une contro le altre. Per un istante la scena si interrompe e sento e vedo un liquido caldo e viscoso affogarmi, mi agito, dinanzi a me il robot alza il tono della sua voce metallica AUMENTARE IL DOSAGGIO.

    JUMP - No, il sette no.. Kay ti prego… l’ultima volta la figlia di Jilian ne è uscita a pezzi, ci sono gli Skrum lì…ti prego…sono scivolata, vedi, è bagnato! – Jenna ha terrore del sette, come potrebbe essere altrimenti? Cinque anni fa gli Skrum hanno intercettato il condotto due del livello sette e sono riusciti a penetrare la struttura dell’Alverare-Casa.
    Di chi sono questi ricordi? Chi sono gli invasori? – ho la testa che mi pulsa, apro gli occhi e mi sembra tutto distorto.

    Batto le palpebre o almeno ci provo perché di rimando a quell’impulso neurale si serrano le dita. E’ tutto al contrario, tutto! – JUMP – C’è sangue dappertutto – JUMP – Gli Skrum sono ovunque, stanno risalendo l’alveare dal sette, sono un’orda infinita …Jenna è morta sulla soglia del blocco, mi stava venendo a cercare e non so perchè ma lo so.– JUMP – Mia madre è lì, si prende cura di me. Fa freddo ad Asgard, abbiamo appena saputo che Sin sta invadendo il mondo – JUMP – Sono nuovamente adolescente, è il funerale di mia madre, tutti piangono. Mi metto le mani sul viso, è caldo, c’è qualcosa che mi sta bloccando il respiro! – JUMP – Sono alla decima casa, una piuma cade.

    BLOCCO INFORMATIVO 000002 – ANALISI DEL BLOCCO INFORMATIVO : manovra di riavvio - test riaggregante dei blocchi – estrazione compatibile con il soggetto, riavvio - shock - tra 3-2-1-GO.

    Non sono morta ma non posso saperlo, forse lo vorrei se sapessi cosa mi aspetta. Recuperata come un naufrago dall’oceano, ancora incapace di intendere chiaramente qualsiasi cosa alberghi in me o mi circondi.
    So solo che la parola estrazione mi è rimasta piantata in testa e che il volto inumano di quella creatura robotica ammorberà i miei sogni per molto tempo.
    La stasi in cui mi trovo è piacevole ed interrotta da una sola frase: Tīng wǒ shuō báisè èmó, wánchéng zhège rènwù, wǒ huì shìfàng nǐ de mèimei Ascoltami demone bianco, porta a termine questo incarico e io libererò tua sorella.

    Mi sto guardando nel fondo trasparente del vetro oltre i liquidi gelatinosi di cui sono ricoperta, una scossa mi manda in shock e offusca la vista per due secondi, poi buio. Quando riapro gli occhi sto bene, nonostante intorno a me ci siamo almeno dieci uomini armati in una camera dai colori vivaci ed in cui, di tanto in tanto, vedo trame luminose muoversi ed ondeggiare come mi trovassi in una bolla illusoria.
    Oltre gli uomini, seduto dietro una scrivania che lo copre per tre quarti è seduto un vecchio dai tratti orientali che si agita e mi addita ripetendo quella frase in loop: una, due, dieci, cinquanta volte, mi viene la nausea perché ogni volta che lo fa la camera ondeggia in modo più evidente e le figure si fondono alla luce che sembra voler squarciare le pareti.

    04e33331cbb2b7532e14dbdeb96f1fb1



    SHOCK – un impulso mi brucia le sinapsi nel cervello come una scarica elettrica. La rabbia mi travolge senza che riesca nemmeno a capirne il perché. Sta piovendo e sto vivendo la stessa scena di qualche istante prima che però si sta svolgendo all’esterno di un palazzo, su un balcone di mattoni lisci e nerissimi. Sono in piedi. In una mano tengo l'ombrello, sulle spalle una spada - Ora si che mi sento meglio, se solo riuscissi a mettere a fuoco anche la persona che mi sta minacciando sarebbe perfetto.

    88b2d7e49f2ab503ff3724d2f68c818e


    SHOCK - Wǒ jiù wèile, dà jīn xiānshēng, wǒ yǒu yīgè gānjìng lìluo de jīhuì. Sì miǎo zhōng, wǒ jiāng wúfǎ zài kāihuǒle… Sono in posizione, ho un colpo pulito, Signor Dajin. Quattro secondi e non potrò più fare fuoco...

    Sono appoggiata ad una finestra, nel mirino di un’arma sto guardando un uomo che si agita forsennatamente verso un altro, stanno litigando. Li conosco. Uno è Dajin Miura, un maledetto stronzo a capo dell’Harasaka, il peggior nemico che tu possa farti se vivi a New Tokyo visto che poteva contare su di me – Ma io cosa ci facevo lì? - Scavavo per cercare la risposta, sentivo di poterla trovare.

    Shèjíspara.

    La voce di Dajin mi distoglie dai pensieri, sento solo l’istinto di obbedire, premo il grilletto. Il rumore del colpo mi rimbomba nella testa, il proiettile fischia e posso vedere la sua scia tracciata nella pioggia. Non provo nessuna remora: ho fatto quello che dovevo. Sono sensazioni che non mi appartengono e che faccio mie.
    Nell’orecchio mi rimbomba la voce di Dajin - Wěidà de gōngzuò báisè èmó. Nǐ huì zài jīn jì qū de huāyuán lǐ zhǎodào nǐ mèimei. Ottimo lavoro Demone Bianco. Troverai tua sorella nel giardino del quartiere JinJe.

    Mollo il fucile, ho ucciso un uomo per salvare una persona che non conosco ma tutto dentro di me mi dice che ho fatto la scelta giusta. Mezz’ora e sono a JinJe, parco centrale di New Tokyo. Le luci verdi dei simulatori di flora illuminano le vie sfarfallando, sento di nuovo la tremenda sensazione di nausea avvolgermi e confondermi ma l'istinto mi dice che è troppo importante rimanere concentrata.

    SHOCK – Mi fa male la testa ma oramai sono troppo vicina per cedere, stringo i denti, serro i pugni e contraggo qualsiasi muscolo riesca ancora a percepire , mi avvicino all'obbiettivo.

    SHOCK – Il corpo si muove a scatti come fosse pietrificato e respiro a stento. Intorno a me tutto ha i contorni sfocati del sogno vivido e sento il liquido viscoso della capsula sovrapposto al rumore dei passi nel parco che si fonde a sua volta con il viso del cyborg… vedo chiaramente mia sorella.
    Sono confusa.

    GALANTE!

    Al centro del parco, trafitta da dieci lame c’è mia sorella – Io non ho una sorella – sbiascico mentre raggiungo l’apice della lucidità . Non è rabbia quella che provo, non è dolore quello che mi assale bensì un ricordo forte e denso come l’essenza stessa del Fato che ineluttabile attende di svelarsi agli uomini per punirli delle proprie scelte sbagliate. A che serve uccidere se non salviamo chi amiamo? Me lo ripeto mentre gli impulsi che mi martellano il cervello provano a riportarmi alla stasi. Il cosmo del capricorno si deve piegare a Galante – E’ il tuo ennesimo miracolo amica mia... – una lacrima mi scivola lungo il viso – sei morta ma sei ancora viva in me e mi hai salvata.

    2d327578e59a9ba5572d79dd07900a4e



    La vita mi riaccoglie con la fragilità di una stella che vista da vicino non è altro che una lucciola portata via dal vento . Sono sveglia: oltre le luci degli alberi di New Tokyo e al di là della paura del blocco sette. Sono sveglia e viva, sento le mani sul vetro scivolare alla ricerca di qualcosa ed i piedi affondare senza potermi spingermi a galla , ho la sensazione di essere bloccata in quella cosa viscosa in cui sono a mollo ed oltre la quale vedo ancora un viso robotico senz’anima che mi fa solo pensare...cosa mi sta succedendo?



    You take a mortal man
    And put him in control
    Watch him become a God
    Watch people's heads a'roll



    Edited by Nwalmaër - 8/3/2023, 09:07
     
    Top
    .
  3.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    ₐₗₗ dᵣₑₐₘₛ dᵢₛₐₚₚₑₐᵣ wₕₑₙ ₜₕₑ dᵣₑₐₘₑᵣₛ wₐₖₑ

    Group
    ~ Black Saint ~
    Posts
    2,138
    Reputation
    +345
    Location
    Mirranor

    Status
    Offline



    1_TPMZT2d87cN42QGrhIPQSQ


    Chiama i ricordi col loro nome.
    Cambio Casta per Kamilla - file 02


    A
    poco a poco l'ossigeno riempie i tuoi polmoni e, come riapri gli occhi, le due sacche d'aria si gonfiano e la pressione del liquido amniotico, che prima sembrava opprimente, inizia a scemare. Senti fuoriuscire quello stesso liquido dalle tue narici, qualcosa lo drena per permettere all'aria di entrare.

    fc575b0a5b524f3671d3fcdc83fb1738

    Lo scandaglio non si ferma.

    «ʂօѵɾąççąɾìçօ ʂìʂէҽʍą Ӏìʍҍìçօ»



    Quella voce di nuovo

    «įղէҽɾɾօʍքҽɾҽ քɾօçҽժմɾą ժì ҽʂէɾąՀìօղҽ»



    Lo stesso volto di prima si avvicina al tuo capezzale (?) - Ehi dovrei essere morta, lo sono? - una scarica energetica discende la colonna vertebrale, come un eccesso di zuccheri che veloce si sposta dall'ipotalamo fino a raggiungere l'osso occipitale e da lì giù fino al coccige. Ti fa inarcare la schiena quasi in estasi.

    Senti la sua voce, ovattata dal vetro, rivolgersi nuovamente a qualcuno fuori dal tuo campo visivo, parlano di procedure di risveglio, di back up mnemonici sovrapposti.

    D̶̳̥̰̓̀̽̏̍̿O̵̜͍̒̐V̴̢̟͙̝͛̈E̶͙͖̜͓͓̥̜̫̠̐͗̏͒͂̑͊͊ ̴͈̠̜̰͇̮̣̫͑͒͜S̵͍̍̽̀͊̎̌̏̄́̕Ợ̶̊͋̂̎͂͠Ǹ̶̛̳̻͖̘̲̯̱͛̏̿͂Ȍ̸͖̺̬̣̺́̓̚͜ ̵̺̥̣̣̈́̈́̓̃̕F̸̡̫̫̦̼̝̼̹̰͗̿͐̒̓Ǐ̵̯͂͐͊͛̏̉̓̿̚N̶̩͈̖͖̰͇̪͈̬̘̾̊̃͑̂̽͠Ì̶̯̱̳̬̂̓̓͆̄̀ͅT̶̳̠̣̜̙͒̈́͜A̵͇̿̏͌̈́͂?̴̡̧̘̗̣̱͈̪̫̪͛̈́͂


    Parlano anche di Destino e di Trionfi, e come senti questo ti pare che parlino di una libertà di scelta che spesso ti è stata negata.

    «۷ąɖą քմɾҽ Ꭰօէէօɾ ȺӀҍìօղҽ»



    L'incubo, che non si era mosso dallo schermo davanti la tua capsula fino a quel momento, si sposta e tira indietro - Han detto forse Albione? - mentre l'uomo fuori visuale fa la sua entrata in scena.

    22d5949bada480a012d18a18e36047df

    Si ferma, controlla il monitor. Emana un'aura mista a Metus reverentiàlis e calma, non ti fa credere di essere in pericolo, ma quella vocina nella tua testa non ne vuole sapere di smetterla di parlare.

    Ś̷̢̯̖C̶̘̀̉͌͜Ạ̴̤̦̞͓̩̀̾͂̓͐̒͜P̸̖͔̻̺͚̖̗̠͂P̸̡̡̰̲̼̘͚̞͓̙̈́̊͗́̐Ā̷͈͕̖̙̭̆́̀̇͂̏́̂̈I̶̳͎̾̀̾̋͒̀̀̀Ǎ̸̢̛̭̰̄̀͐͆̅͗̏͝M̶͍͚̲̗͔̬̯̿̄̈̍͌͑͜O̷̧̡̹̱͇̥͉̭͓͕̽̎̕̚ ̷͚̠̥̯̪͋̃̉̿͒͋́́S̵̨̧̠͔̫̓́̌̒̿̈́́̕Č̶̢͈̘͉̏͐̆̀I̴̞͇̅̿̕̕͠Ọ̸̦͚͚̘̱̟̞̒̂̾̆̓́͑̀̕̕ͅÇ̴̩͖͆̾͝C̸̞̝̃̇̇̉̂̏͊̂A̴̢̼͕̣̦̗͂̉͜͠ͅ


    «ʂì çąӀʍì, ղօղ ѵօցӀìąʍօ ƒąɾӀҽ ժҽӀ ʍąӀҽ»



    Interessante, puoi fidarti? La compressione del liquido continua a scemare, ora non sei più costretta ma galleggi in quella capsula, riesci a percepire le tue mani. Possiamo muoverci?.

    P̸̰̤̥̯͙̋͜ͅͅȌ̵̹͙̼S̶̢̝̗̟̈́̀̃̄̍̌͗͝͠͝ͅS̴̝̬̫̼̙͛̍͂̓͛͋̈́̈̕͝I̶̳͎̾̀̾̋͒̀̀̀Ǎ̸̢̛̭̰̄̀͐͆̅͗̏͝M̶͍͚̲̗͔̬̯̿̄̈̍͌͑͜O̷̧̡̹̱͇̥͉̭͓͕̽̎̕̚?̶̭̳̦͍̩̼̹̘͋̈́̋͒́




    Il medico ti rivolge uno sguardo attento, ti scandaglia, come se riuscisse a vedere qualcosa in più di quello che immagini

    «ҟąʍìӀӀą ժì Ⱥʂցąɾժ, էì ɾìçօղօʂçì ìղ զմҽʂէօ ղօʍҽ?»



    La neve, il gelo. Galante. I ricordi iniziano a raffiorare, mentre i pensieri si fanno opachi, forse sogni. Riesci a distinguere più chiaramente ciò che sta succedendo e le sfumature delle voci.

    Non voglio tornare nel 7

    Risentimento.

    ̵̶̨̛̰̟̩̘̲̭̘̜͙͎͓͎̫͔͇͉̂͊͋̊̾̎͆̓̚͝ͅĮ̸̨̯͕̣̗̮̪̲̂L̵͉̳̉̏͘͜ ̸̢̰͙̘̟̥̓́̽̄̕͝ͅF̴̠͕͎̘̉̽̑͌̅̈̃̕̕U̷̢̺̭̺͕͚̟̭̺̦̒C̷͕͖͍̅̈̋́̀İ̶͈͚̭͈͚̏̑͌̚L̸̮̖͐͛͝Ẽ̵̠̟̽̅̐͘,̷̫͚͙̩́̉́̇ ̵̨̻̦̱̳̦̯̙̈́͛̓̒̍̄̈͛D̶̮͂͐̃̄̈͒͊͆̓̓ͅA̸̜̱̍͒̍͑͂̔̎̕̕͘T̴̖̻͙̭͎̠̥̭͈̪͋̾É̸͎̪͇͈̲͇͇̮̭̜́̋͒͊̓̌M̸̩̘̝̦̲̖̗͉̍I̵̡̳̬͎͂̃͊͋͒͐ ̷͕̭̳̱̝̺̾͂̒ͅĬ̷̡͑͆͌͠Ļ̶̛̜̘̰̜̝̯̬̖̎́̄̀̄̂̚̕ͅ ̸̭̣̈́̓͗͌͘M̸̡͖͔͖͕̻̰̗̱̒̀̂͐̇͘Ḭ̷̛̗̰̫̖̘̾̏O̴̡͎̼̖͈̱̼̪͍͑̌̔̇̚̕͝ ̵͚̹̤̦͕̝̳̌̽̌̋̑̌F̶̨̢̩̹̞̗̯̤͓̓̊͌Ü̴̧͓̖̩͔͓̱̼̟̬̆́̌̊̀͂̀͝C̷̡̲͖̳͕̞͚̈Ĩ̵͉̙̞L̴̡̡̤͕͖͚͎͍̟͠Ę̸͇̈




    Shock.

    «ҟąʍìӀӀą ժì Ⱥʂցąɾժ, էì ɾìçօղօʂçì ìղ զմҽʂէօ ղօʍҽ?»



    Il tipo davanti a te ricomincia a parlare, calmo, pesa le sue parole è evidente.

    «ʂąì ժօѵҽ ʂìąʍօ?»



    Le mani che fino a quel momento erano rimaste giunte davanti al volto, si dividono ed una indica uno schermo davanti a te, no, non uno schermo. Da sull'esterno, è un cartello. Riesci a leggerne la prima riga:

    『E』 『X』 『A』 『R』 『N』 『A』 『K』



    Dolore.

    «↻հìҽժì քմɾҽ զմҽӀӀօ çìò ѵմօì»



    Narrato ❖ «Parlato 1»«Parlato Albione»


    game-master
    DOSSIER
    NOTE MASTER

    FIN QUI DECISAMENTE NON SEI VIVA...

    Okok, va bene, mi è piaciuto il primo post. Perciò ora mi ci aggancio, ma ne voglio di più, hai carta bianca su come interagire con il mondo, la vasca e i due. Se proverai a fuggire quando percepisci di poterti muovere ferma lì il post e lascia tutto al condizionale.

    Veniamo a noi: Albione (eh si...strano vero?) viene congedato e la voce fuoricampo ora è nel tuo campo. Interrompono le operazioni, mentre con calma prova a sedarti. Non con narcotici, non sai cosa è. Funziona? Le altre voci (nella tua testa) che nel post prima erano vaghe (corsivo e scrittura strana) ora forse riesci a definirle meglio. A te la parola.

    P.S. inutile dire che non conosci Exarnak, non Kamilla almeno.

    eEfOPHr


    Credits layout a Nwalmaer
    All rights reserved



    Edited by Nwalmaër - 14/3/2023, 18:43
     
    Top
    .
  4.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Sum.

    Group
    ~ In Add ~
    Posts
    11,594
    Reputation
    +84

    Status
    Offline
    23bB075

    THE POPE THE PROPHET


    Kamilla di Asgard - Energia Verde- Balder in abbandono





    L

    e mani, sono sempre la mani la prima parte di qualsiasi racconto mi coinvolga. Mani di guerriera, di amica, di figlia - Di chi? - Le sento, i polpastrelli freddi scivolano contro lo spesso vetro della capsula bollente restituendomi la sensazione di esistere. E' un tripudio di informazioni che si mescolano come a volermi lacerare il cervello. Devo pensare, devo rimanere calma - mi ripeto, ma come potrei? Il liquido che scivola ha un cattivo odore e mi rivela una parte della realtà che avevo solo vagamente inteso: sono in una capsula, mi stanno facendo qualcosa. Il dolore si irradia ovunque : parte dal petto e scende nello stomaco causandomi la necessità di espellere i pochi succhi gastrici ancora in corpo.
    Non sei Yothun, recupera la lucidità stupida! - respiro. Errore numero due.

    L'istinto di sopravvivenza minimo, l'atto zero di qualsiasi esistenza, ovvero respirare, mi devasta i sensi e richiama paure che difficilmente si possono esorcizzare. Affogare era il mio più grande terrore e dovevo la nascita di questo orrore verso le acque profonde ad un singolo giorno di oltre vent'anni prima quando da bambina mi ero recata al lago con mio padre finendo sott'acqua in un punto in cui il ghiaccio si era assottigliato. Ricordavo bene di voler riemergere, disperata, preda del panico mentre l'acqua gelida mi conduceva istantaneamente ad uno stato di shock e potevo ancora sentire i sensi ovattati dal freddo che, annebbiati dal flusso continuo di liquido, riuscivano a percepire solo l'acqua farsi largo nei polmoni.

    Mi accartoccio, i muscoli si contraggono come percossi da mille stimoli ma ostinatamente aggrappati alla necessità di superare quell'overflow.

    Lo scambio tra liquido e ossigeno termina in un paio di secondi ed è l'ultima violenza che sono disposta a tollerare, da quel punto in poi mi sarei ribellata ad ogni altro abuso della mia persona. Non ne potevo più di soffrire e trovarmi in situazioni ingestibili.
    Sollevo lo sguardo carico d'odio e solo allora mi rendo conto che quel diavolo di un cyborg è ancora lì e mi osserva attraverso il vetro della capsula di recupero di cui mi sento prigioniera.


    «ʂօѵɾąççąɾìçօ ʂìʂէҽʍą Ӏìʍҍìçօ»


    Il suono proveniente dal sistema di controllo l' I.A. - Genesis mi rimbomba nella testa stordendomi come se i sensi, recuperata la propria parziale funzionalità, volessero a tutti i costi assorbire ogni singola oscillazione dell'universo restituendomi solo un gran mal di testa - SHOCK - La prima volta che ho ucciso qualcuno pioveva, ero sulla torre Five - 0 e faceva un freddo del cazzo - SHOCK - Chiudi gli occhi, respira piano, è solo un brutto sogno non ci sono gli Skrum al due, non...


    C'è qualcosa che non va... - il mio pensiero è avvalorato dal rumore delle ossa della bambina che mi scrocchiano nella testa e dal fatto che sento l’odore del sangue misto a quello dell’alito di uno Skrum.
    Sento la paura infantile ma tremendamente reale di qualcosa che non si può fermare, che è lì per uccidere. La morte, il ricordo della morte translatomi dalla bambina, tuttavia, non mi sconvolge la metà di quanto avrei pensato. Trovo la sensazione contenuta nel blocco di informazioni semplice, elementare, praticamente banale. Tutto è ridotto alla paura dello Skrum e non capisco cosa, di lei, fosse così vicina a me...non è così che muore un guerriero.

    «ҟąʍìӀӀą ժì Ⱥʂցąɾժ, էì ɾìçօղօʂçì ìղ զմҽʂէօ ղօʍҽ?»



    Metto a fuoco la figura dinanzi a me, si passa da un cyborg ad un Che cazzo è?! - penso disgustata.
    Sto guardando un essere tronfio, con le mani giunte e palmate, ornato da piccole catenine d'oro che gli corrono lungo il volto coperto. Che sia sfregiato? - penso ancora cercando di capire se sia un nemico o meno - Glielo faccio io uno sfregio! - la voce di qualcuno mi rimbalza nelle orecchie come si propagasse in una gola profonda - Devi solo darmi il mio fucile, il mio fucile! - ogni parola dell'altro blocco di memoria si infrange contro il lobo occipitale che, preso d'assalto da quell'insieme di fattori esterni, si ribella.

    «ҟąʍìӀӀą ժì Ⱥʂցąɾժ, էì ɾìçօղօʂçì ìղ զմҽʂէօ ղօʍҽ?»

    Sono fradicia e abbastanza confusa, vorrei solo ignorarlo mentre il liquido giallastro mi scivola via anche dai capelli e comincio a sentirmi a disagio, mi sento giudicata, sono il loro dannato esperimento. Intorno a me c'è qualcosa che mi calma, un potere pregno di capacità.


    Si... sono Kamilla …

    La voce si fa largo nel liquido che ancora mi occlude parte del sistema respiratorio e sgorga dalla gola come fosse la prima volta che parlo in tutta la mia esistenza – tossisco ripetutamente – ho fame, sete ed un senso di stanchezza profondo mi opprime quando provo a fare qualsiasi movimento ma non voglio darlo a vedere – Sei pazza se ti fidi di questi stronzi, dammi il controllo per cinque minuti e ti porto fuori di qui, estraiamo i miei blocchi dal tuo cervello di merda e ognuno per la sua strada! - Posso facilmente capire cosa mi stia succedendo perchè il soggetto che mi parla ha la stessa voce con cui parlavo in uno dei sogni vividi, per qualche ragione siamo sono state fuse in un unico blocco di memoria. Come faccio a liberarmene? - scandaglio il fondo di ogni sapere in mio possesso ma alla voce esorcismo trovo solo il sinonimo follia.
    Non intendo condividere nulla con Lei, però... - Sei stupida se pensi di eseguire un bypass cerebrale senza che ti aprano a metà il cervello ed io non mi farei mettere le mani in testa da questi bastardi nemmeno se fossero gli unici medici sul pianeta. - già, Exarnak, quel nome è una riga tra tante altre messe in fila su una superficie oltre la capsula. Tutti si comportano come fosse un luogo da mille e una notte ma io mi sento nel laboratorio di qualche folle pazzoide riuscito nell'impresa di fondere il mio cervello con quello di altre due persone.

    Data la situazione presi una decisione d'impulso, non avevo poi molto da perdere.
    Non so chi sei, non so cosa mi hai fatto ma mi hai impiantato qualcosa nel cervello...ed ora devi tirarla fuori da lì perchè ... - SHOCK .

    ERRORE - ERRORE - ERRORE - La fottuta IA si attiva come fossimo sotto attacco - una luce rossa lampeggia illuminando la sala che avevo a stento messo a fuoco - MALFUNZIONAMENTO CACHE BLOCCO 0000002 - VIOLAZIONE DEL SISTEMA DI INTERCONNESSIONE SCSI - Blocco corrotto - Riavvio tra dieci secondi ...nove...otto... - poi cala il silenzio e tutto intorno a me sfuma come se stessi ricadendo nel torpore di cui Capricorn aveva imbevuto i miei incubi.
    Mi ribello - Questa volta non mi lascerò trascinare via! - urlo provando a richiamare il cosmo, le ultime gocce di liquido schizzano fuori come furenti piogge che mi ricadono sul mento.

    Benvenuta...

    The-Matrix-Reloaded-Architect-600x338


    Intorno a me c'è una camera piatta, bianca, ricoperta di schermi su cui scorrono a velocità differenti alcune delle visioni del Demone Bianco, dei miei combattimenti e della storia di Exarnak.
    La prima frase che mi viene in mente è forse la più stupida - Chi sei?

    Kamilla...non ho molto tempo, tra qualche secondo l'IA centrale rileverà le porte di accesso a questo file criptato e tu sarai libera, pertanto dovrò accettare che tu possa capire o non capire quanto sto per dirti e darò per scontato che tu creda a quanto sto per dire.

    CLICK - alle mie porte si apre uno dei cilindri che tengono chiusa una porta la cui esistenza mi era sfuggita.

    Come dicevo, non ho molto tempo. Io sono IA. Un sistema informativo impiantato nel cervello di Hirabushi Hikawa, il Demone Bianco e sono stato programmato per trasmettere questo messaggio da coloro che vivono e abitano nel settore che tu conosci o conoscerai come New Tokio . I miei creatori hanno intercettato fortunosamente una comunicazione dei tuoi salvatori e trovato tempestivamente un soggetto congruente con il tuo cervello. Se puoi capire che essi ti hanno salvata da quanto ti è accaduto sulla terra puoi capire che la loro tecnologia è abbastanza avanzata da violare qualsiasi sistema informatico o qualsiasi cervello.

    Ruota leggermente la sedia su cui è seduto, punta una penna verso gli schermi, le immagini rimbalzano.

    Farmi arrivare qui è costato oltre tremila vite umane, quattro IA e ogni singolo contatto che i miei creatori erano in grado di attivare, quindi pondera bene: siamo su Exarnak, allevati come carne da macello, resettati e riutilizzati come energia o fonte di dati mentre tu...tu sei stata riattivata perchè in te c'è...

    CLICK - Il secondo cilindro della porta si sgancia, le sottili lastre della porta si gonfiano come se il fuoco le deformasse.
    L' IA rallenta, si destruttura lentamente mentre gli schermi esplodono in una cascata di scintille di vetro, la porta alle mie spalle esplode.


    RIAVVIO COMPLETATO - CODICE RIPRISTINATO - file con codice 00000002 cancellato.




    La voce del Demone Bianco è scomparsa e ora sono sola con me stessa perchè l'IA centrale del laboratorio ha ripulito i blocchi di memoria e con il riavvio mi ha decontaminata da qualsiasi virus potesse essere nascosto nei dati innestati nel mio cervello.
    Mentre recupero la calma comprendo di trovarmi in qualcosa di molto più grande di me ma che, a quanto pare, necessita del mio apporto per essere completato. Non potrebbe essere diversamente perchè nessuno sacrifica tanto per impedire che qualcun altro ottenga ciò che vuole.
    Sapevo che loro, quelli di New Tokyo, volevano qualcosa da me e anche se non sapevo di preciso cosa potevo affermare che fosse importante e che speravano non la concedessi al soggetto che mi stava davanti.
    Ora che potevo nuovamente vedere le cose per come stavano e riuscivo a capire di avere a che fare con una programmazione ben precisa, un disegno, una trama del Destino che tuttavia mi sfuggiva, avevo bisogno di più informazioni e potevo sfruttare l'occasione per ottenerle.

    Ero provata da quel continuo innesto di informazioni ma mi feci forza e parlai .

    Cosa volete da me e perchè vi siete sforzati tanto per tenermi in vita?

    Mi passo le mani tra i capelli, poggio le mani dove capita, mi muovo barcollando ma voglio stare in piedi. La capsula è chiusa, non posso andare da nessuna parte e nello sguardo mi si dipinge la classica smorfia di chi sta cominciando a pensare come uscire dalla propria prigione.






    Blocchi di memoria che parlano nella mia mente.
    Blocchi di memoria che parlano attraverso me



    Edited by Anfalos - 16/3/2023, 10:24
     
    Top
    .
  5.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    ₐₗₗ dᵣₑₐₘₛ dᵢₛₐₚₚₑₐᵣ wₕₑₙ ₜₕₑ dᵣₑₐₘₑᵣₛ wₐₖₑ

    Group
    ~ Black Saint ~
    Posts
    2,138
    Reputation
    +345
    Location
    Mirranor

    Status
    Offline



    1_TPMZT2d87cN42QGrhIPQSQ


    Chiama i ricordi col loro nome.
    Cambio Casta per Kamilla - file 03


    I
    l dolce tepore che ti aveva cullato nel tuo sogno qualche minuto prima. Minuti? Forse ore, giorni o chissà anni. Lo stesso tiepido cosmo lenitivo? Probabilmente si, ma di certo adesso comprendi che, forse, c'era lui oltre ad Albione a prestare le cure necessarie. La pressione nella vasca oramai svanisce, mentre lui si dirige verso il computer alla tua destra. Ti dà le spalle e noti che non è alto anzi, però se dovessi fare un rapporto con l'altra figura, beh capiresti che quella è decisamente molto alta.

    «Ϛçմʂą քҽɾ ìӀ էɾąէէąʍҽղէօ, ʍą ժօѵҽѵąʍօ ҽѵìէąɾҽ çհҽ ʂìʂէҽʍì քìɾąէì քօէҽʂʂҽɾօ çօʍքɾօʍҽէէҽɾҽ Ӏą էҽɾąքìą»



    La compressione del liquido scende, il tubicino che dal naso ti scende in profondità drena gli ultimi rimasugli di bile ancora nel tuo corpo. Quell'essere schiaccia un piccolo pulsante e il tubicino in pvc che ostruiva il tuo setto si ritira. Non è dolore, ma una sensazione orribile e strana.

    Come il liquido sparisce sotto i tuoi piedi scalzi, la maschera da cui ti pompavano forzatamente l'ossigeno nel corpo si ritrae.

    «Ϛąì քҽɾçհè ʂҽì զմì?»



    Si gira e ti guarda, ti senti quegli occhi addosso, analizzano e possono vedere tutto. Sei nuda e hai freddo. Ma non è quello lo sguardo di un maniaco, anzi pare che decisamente non gli interessi minimamente da quel punto di vista.

    «Ϛօղ ìӀ ժօէէօɾ ƓӀìʍҽɾ»



    Si avvicina al bauletto di fianco alla tua capsula e ne tocca la superficie, da dentro appaiono degli abiti, niente di più lontano dalla tua cotta di maglia. Ti fa cenno di indossarli.

    png

    «ҽ ąժҽʂʂօ ąղժɾҽʍօ ą ƒąɾҽ մղ ցìɾօ»



    png
    Il Centro di Ispezione Neurale di Exarnak. Ora lo leggi bene quel cartello, ora ha senso. No, non è vero, non ne ha ancora per te.

    «Ỽҽժì էմ ʂҽì ʂքҽçìąӀҽ, օ ʍҽցӀìօ, զմąӀçօʂą çհҽ ʂì è ɾìʂѵҽցӀìąէօ ìղ էҽ Ӏօ è»



    I corridoi tubolari bianchi sembravano usciti da un film Sci-fi di ultima generazione, con un'unica differenza: questo era reale.

    «Ⱥժҽʂʂօ էì քօɾէҽɾò ą ƒąɾҽ մղ'մӀէìʍą ѵìʂìէą ҽ, ʂҽ ժօѵҽʂʂҽ ąղժąɾҽ էմէէօ ҍҽղҽ, ʂąɾąì Ӏìҍҽɾą ժì ąղժąɾҽ ą ƒąɾҽ մղ ցìɾօ քҽɾ Ӏą çìէէà»



    Vi fermate, fuori da una stanza, la porta rotonda e grande. Fuori di essa un cartellino "SALA DELLE A.I. - , Laches-1" al cui fianco di nuovo Albione, ora lo vedi meglio, non sei una ragazza bassa, ma tocchi con la tua testa esattamente sotto il suo pettorale. Come se sapesse la domanda che hai posto al dottore lui risponde con voce "gentile" mentre ti indica il bottone per aprire il blocco di contenimento.

    «↻ҽɾçìąʍօ ժì ąքɾìɾէì Ӏą ʍҽղէҽ, ҠąʍìӀӀą, ʍą քօʂʂօ ʂօӀօ ìղժìçąɾէì Ӏą ʂօցӀìą. Ϛҽì էմ զմҽӀӀą çհҽ Ӏą ժҽѵҽ ąէէɾąѵҽɾʂąɾҽ»




    Narrato ❖ «Parlato dr. Glimer»«Parlato Albione»


    game-master
    DOSSIER
    NOTE MASTER

    FIN QUI DECISAMENTE NON SEI VIVA...



    Post libero, puoi descrivere la situazione e quello che provi, loro rispondono alla tua domanda. Interrompi la narrazaione se deciderai di entrare nella porta.

    eEfOPHr


    Credits layout a Nwalmaer
    All rights reserved



    Edited by Nwalmaër - 16/3/2023, 16:26
     
    Top
    .
  6.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Sum.

    Group
    ~ In Add ~
    Posts
    11,594
    Reputation
    +84

    Status
    Offline
    23bB075

    THE POPE THE PROPHET


    Kamilla di Asgard - Energia Verde- Balder in abbandono





    S
    e fossi stata più attenta e meno impulsiva forse mi sarei resa conto di quanto generica fosse la risposta della creatura grigia e di quanto le proporzioni fuori scala del Cyborg fossero un modo molto banale di far sentire qualcuno in soggezione o indifeso ma purtroppo il Fato mi metteva sempre nelle condizioni di agire sotto assurdi stress o con pochissime possibilità di cogliere le cose, talvolta sabotandomi ingiustamente, come si divertisse nel vedermi fallire in operazioni che definire complesse di per sé sarebbe stato riduttivo. Sarebbe bastato spazzare via l'ambizione per un solo istante e fare mente locale per capirlo ma io ero Kamilla, ed il Fato non accetteva nessuna delle mie rimostranze.
    Non ne posso più... - è con questo pensiero che sfuggivo davvero alla morte. Quando un essere mortale decide di sottrarsi alla tirannia degli eventi prende corpo la scelta dunque la volontà di vivere e condurre la propria esistenza senza farsi guardare mai più come un giocattolo rotto da compatire.


    Si pentiranno di avermi fatto questo - una promessa siglata dinanzi all'unica testimone che contasse, me stessa.

    Tutto quello che mi capitava era un continuo caos e le vicende erano sempre, tutte, inesorabilmente più grandi di me, cosa che finiva con il farmi apparire sempre presa in mezzo ad incudine e martello. Tutte finivano per essere situazioni in cui mi era dato solo essere sballottata a destra e sinistra,un insieme di vai - fai senza scelte . Ed il Fato? Capriccioso e scostante mi derideva, magari con approcci contrastanti alla logica che avevo deciso di far mia e che era impossibile pensare fossero casualmente sempre contrari a quelli che sceglievo.

    Per fortuna ero una persona semplice, capace di ripetersi senza sosta - Inutile lamentarsi, inutile rimuginare, puoi fare meglio, devi combattere e vincere anche questo! - ma nonostante mi proponessi di fare di più e meglio gli esiti degli eventi peggioravano e anche quando agivo in modo più coscenzioso ovvero cercando di assecondare le trame facendo tesoro dei fatti precedenti , il Fato e le sue misteriose volontà, si avventavano contro la mia persona nel tentativo di sbugiardare qualsiasi tentativo di avere la meglio contro le sue sfide.

    E anche questa volta, anche oggi, anche su Exarnak le cose andavano come al solito: avevo vinto la morte e represso cose che avrebbero fatto impazzire chiunque ma il Fato si faceva beffe di me, trattandomi da stupida, sballottandomi come un sacco di carne da una camera di rianimazione ad una di qualche altro tipo. Senza darmi spiegazioni capaci di farmi prendere una sola decisione.

    Ci hai provato Kamilla, hai provato ad essere la guerriera che volevano, ci hai provato davvero, ora saranno loro a piegarsi o moriranno, tutti... - pensai mentre la capsula si apriva e i polmoni si spalcavano agguantando l'aria famelicamente.
    Che fossi stata io o una delle tante memorie che mi avevano impiantato in testa a raggiungere quell'epifania non importava: gli Dei mi avevano tradita ed il Fato aveva tirato troppo la corda dunque avrei preso in mano la situazione e cambiato la storia dell'universo pur di prendere il posto che mi spettava nella storia.


    ...Il mio posto nel mondo... - mi lasciai sfiorare dall'idea di poter osare di più - ...il mio posto nell'universo... - rincarai la dose.
    In quel momento non potevo saperlo ma non avevo fatto una considerazione così estrema, poichè, presto, avrei scoperto che i fallimenti patiti potevano essere tutti incastonati in una collana di perle così rara da essere unica e così preziosa da far parte di un tesoro impossibile da comprendere per chiunque non facesse parte di quello stesso forziere.
    Mentre uscivo dalla capsula e venivo invitata a vestirmi di una armatura meno nobile di quella che avevo avuto modo di conquistare ad Asgard non potevo sapere che ne avrei indossata un'altra di pari virtù e che mi avrebbe richiesto di liberarmi del fardello della speranza di essere per farmi carico di quello della creazione del divenire delle cose. Diventare un tratto del destino richiedeva che fallissi cercando di compiare il fato e farlo così spesso da sembrare inetta. Quella era l'unica via per capire quale dovesse essere il giusto approccio alla vita: creare una via nuova, scardinare quello che gli dei imponevano agli esseri viventi, essere la vera via che conduce alla verità.

    Non hai risposto alla mia domanda... - ribellati Kamilla! - pensai.

    Odio le mezze verità. Non mi hai davvero detto perchè mi avete salvata... - gli diedi le spalle - Ero già speciale prima, baciata dal potere di Loki... - la voce bassa ma carica di superbia accompagnó i pochi gesti successivi - A cosa serve questa se non sono in pericolo? - indicai la tuta parzialmente coperta di protezioni futuristiche con cui pretendeva mi vestissi e di cui in ogni caso mi vestì, non percependo in essa alcuna forza cosmica capace di ledermi.

    Sbuffai innervosita. La creatura aveva perso di qualsiasi interesse e il suo aspetto mi divenne indifferente, come se il fatto che avesse pronunciato una mezza verità lo ponesse al di sotto della mia persona. Ebbi la percezione dovesse temermi, come fosse stato assegnato a me in modo non differente da un cicerone proveniente da chissà dove.

    Ti concedo di mostrarmi quello che c'è in questo posto ma non mi sottoporró a nessun altro esame.

    Camminai lungo il laboratorio fingendo di non esserne colpita. Lo sguardo piatto di chi vuole andare oltre le cose inutili per spiccare il volo verso la grandezza.

    Giunsi alla sala delle AI ignorando qualsiasi altro gesto e parola.
    La mia volontà avrebbe vinto qualsiasi loro tentativo di arginarmi.

    Togliti dai piedi macchina. Voglio parlare con lei..

    Come potevo capire quanto fossi speciale io e come quanto lo fossero loro? Con un ordine diretto
    Ne avrei impartito uno ad ognuno di loro ma avrei soprattutto rotto qualsiasi schema.

    Laches-I esamina il mio stato fisico.

    Mi voltai verso Albione.

    Laches-I dov'è la mia armatura?

    Ripensai allo scontro con Capricorn da cui ero uscita con le ossa rotte e la coscienza sporca per non parlare dell esito delle scelte prese al Grande Tempio dove tutto sembrava disegnato per farmi sembrare debole e incapace.

    Laches-I descrivimi la gerarchia su Exarnak e ponimi chiaramente al suo interno.

    Diedi le spalle all'IA e al medico cyborg guardando la creatura. Reazioni, volevo vedere reazioni.

    Laches-I in che anno ci troviamo, chi è il soggetto presente nella sala oltre a me e Albione.



    Blocchi di memoria che parlano nella mia mente.
    Blocchi di memoria che parlano attraverso me

     
    Top
    .
  7.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    ₐₗₗ dᵣₑₐₘₛ dᵢₛₐₚₚₑₐᵣ wₕₑₙ ₜₕₑ dᵣₑₐₘₑᵣₛ wₐₖₑ

    Group
    ~ Black Saint ~
    Posts
    2,138
    Reputation
    +345
    Location
    Mirranor

    Status
    Offline



    1_TPMZT2d87cN42QGrhIPQSQ


    Chiama i ricordi col loro nome.
    Cambio Casta per Kamilla - file 04


    B
    uio. Tutto intorno a te non vi sono luci, solo una stanza immersa nella più completa oscurità. Senti uno scalpiccio dietro di te e la porta si chiude. La tua voce imperiosa e dura risuona nella stanza che ora ti pare essere grande, estremamente grande, specialmente per essere in un luogo chiuso.

    «O I Ɔ S Ǝ Λ O ᴚ - ∀ Ԁ ∀ Ԁ - ∀ ˥ ˥ I W ∀ ⋊»



    La voce si perde in echi distorti che ti paiono infinti. Nessuna risposta alla tua domanda. Di nuovo.



    Delle luci si accendono tutt'intorno a te, sei sola. Un grande schermo si attiva insieme alle luci, una poltrona appare di fianco a te, mentre un proiettore capace di rendere le immagini tridimensionali si accende.

    rocktopus-retro



    «Benvenuto Papa. Sei su Exarnak, il luogo di origine di tutto.»



    La A.I. ti scrutava, non cessava di modificarsi finché non si assesta:

    7d742f2082960029aca2091c8bd2e8b4

    Definire quella creatura inquietante sarebbe riduttivo, un essere che incessantemente filava un bozzolo di tessuto candido come il latte, ma che emanava una strana sensazione di durezza. Parla di nuovo.

    «Non sono qui per prendere ordini da te. Solo l'ignoranza ti fornisce una scusa questo dì»


    Un cranio ragnesco e cheratoso con soli due occhi, due bracieri spenti che non ti degnano della loro attenzione, il loro mondo è quel filo che continuano a scrutare. Noti ora che non ha né inizio né fine, come se arrivasse da qualcosa che non è riprodotto da quel proiettore e che allo stesso modo finisca nei meandri dello spazio alla sua destra.

    «Asgardiana, nata da Latios e cresciuta secondo i dettami della Religione Norrena. Morta durante la scalata alle XII Case a seguito di emorragia celebrale.»


    Quelle oscure cavità si girano e lentamente si poggiano su di te. Ti scrutano dentro.

    «Eppure...il tuo filo è ancora qui nelle mie mani. Sei tenace, non c'è dubbio. Hai tante domande e hai ricevuto poche risposte.»


    La porta dietro di te si riapre. Una luce bianca filtra e Albione entra.

    «Ti concedo per questa volta alcune risposte che cerchi»


    Una luce ti illumina dall'alto come l'occhio di bue che pone l'attenzione sul protagonista della tragedia. Ti senti nuda sotto quello sguardo.

    «Per il tuo stato fisico hai avuto la tua risposta: morta per ischemia, ha causato una emorragia interna e ha portato al decesso cerebrale. Albione è arrivato giusto in tempo per bloccare lo stato degenerativo. Ti ha posto in stasi e ti ha trasportato qui, dove lui e il dott. Glimer ti hanno prestato le migliori cure. Dopodiché, nei successivi quattro anni hanno tentato di stabilizzarti e cercare di risvegliarti attraverso le tue memorie.»


    Scorre il filo tra le sue zampe, come se tutte quelle informazioni fossero incise a caldo su di esso e per lei fossero leggibili come lo è per te l'ultimo bollettino di guerra di Asgard.

    «Sennonché qualcosa è andato storto all'inizio del quinto anno, i blocchi di memoria si sono fusi, con quelli dei precedenti possessori dell'Arcana del Papa. Due sono stati eradicati immediatamente, quello di una bambina invece è rimasto in te, a lei devi il tuo risveglio in parte»


    Albione si pone al tuo fianco, rivolgendo un leggero cenno del capo alla AI non curandosi di te.

    «Per la tua Arcana, invece...»


    Si rivolge a Laches-1 con riverenza e distacco, non come ad un superiore gerarchico, ma come tu ti saresti rivolta a Loki durante l'Hammerhode, con ammirazione.

    «La porterò nei laboratori per la modifica. Se vorrà seguirmi...»

    png

    L'ascensore sale velocemente, Albione non parla guarda solo lo schermo ed inserisce una password quando, giunti al trentesimo piano si blocca. Continuate per altri tre piani e si ferma nuovamente. Le porte si aprono e davanti a te si apre uno scenario unico.

    «E così tu saresti il Papa capovolto. Ma immagino che tu non sappia cosa significa, non ancora.»


    Un'armeria o una Boutique? Poteva essere entrambi, modelli 3D di armature che solo nei tuoi sogni avresti potuto immaginare. Ti fa cenno di salire su di una pedana circolare al centro della stanza.

    «Prego, accomodati»


    09d0a31d48e1f6dba191fb6f9b7b395b



    Narrato ❖ «Parlato Laches-1»«Parlato Albione»


    game-master
    DOSSIER
    NOTE MASTER

    EH NO, NON SEI VIVA...



    Se sali sulla pedana, le nozioni del Trionfo del Papa Capovolto entrano nella tua testa, descrivi pure le sensazioni che provi nello scoprire di possedere un'arcana e come questa si modella su di te.

    Se non segui il corso del post - libera di farlo - lascia tutto al condizionale.

    eEfOPHr


    Credits layout a Nwalmaer
    All rights reserved



    Edited by Nwalmaër - 23/3/2023, 11:17
     
    Top
    .
  8.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Sum.

    Group
    ~ In Add ~
    Posts
    11,594
    Reputation
    +84

    Status
    Offline
    23bB075

    THE POPE THE PROPHET


    Kamilla di Asgard - Energia Verde- Balder in abbandono





    R
    enitente ad ogni altra volontà diversa dalla mia, mi ersi al di là di ciò che si aspettavano facessi e raggiungendo a fatica un obbiettivo fondamentale, metterli a tacere, mi sentii finalmente nel pieno controllo della situazione.
    Nel lungo istante intessuto di vanagloria, mi beai, sorridendo quasi meschinamente verso quelli che credevo "sconfitti" - Il primo passo è compiuto, non rimane che... - che . Maledetta realtà, ti chiede sempre il conto. Buio.
    Arsa viva da una forza invisibile, messa al rogo dal Fato, consumata dalla brama di ottenere qualcosa senza essere consapevole o avere una convinzione che potesse definirsi realmente fondata, dimostrai solo di essere finta e incompiuta come quando, anni prima, cercando di impressionare gli astanti leggendo le parole dell'antico tomo asgardiano "Corpo e incorporazione del divino nelle fedi asgardiane" mi scagliai contro i maestri in una impropria interpretazione del rito - mai visto a dire il vero - "Prima luce, afflato del mondo".

    Anche allora avevo preso la parola, con fanatico entusiasmo, dinanzi a qualcuno che non conoscevo abbastanza e che volevo aggredire con il fine di affermarmi. Ero ancora la ragazzina che, impaurita, usava la forza- anche solo verbale - come mezzo di autoaffermazione? Inutile nascondersi, si, non ero affatto cresciuta e così quand'anche mi fossi ancora dipinta come qualcuno che non ero, una donna forte e un cavaliere degno di rispetto, non potevo ancora mostrare un fatto che supportasse le parole. Forse dovevo fare un passo indietro e piegarmi ad un infausto ruolo da comprimario?

    Per mia fortuna, le risposte che avrebbero devastato con la propria nitidezza le poche certezze che avevo costruito, affossandomi e svilendomi, furono fagocitate dalla prima sensazione con cui il buio mi distolse dalla sequela di pensieri con cui avevo cominciato a vessarmi.
    L'oscurità, per sua natura totalizzante, si espresse con potenza inaudita facendomi provare la certezza di essere in un non-luogo in cui, sebbene inizialmente provassi a dare i contorni della camera delle IA, non riuscii ad orientarmi.
    Spaesata ma non disposta a lasciarmi vincere da quella tremenda sensazione che si faceva largo in me, provai ad attingere per la prima volta ad una delle capacità donatemi dal cosmo, fallendo; non sentii in me nessuna delle energie ottenute con tanta fatica ad Asgard, avrei appreso dopo qualche secondo il perchè.

    La luce, intensa, riflessa da occhi di vetro mi illuminò da capo a piedi ma nel guardarmi la mano posta a difesa del volto invaso dalla luce, non mi riconobbi. Come potevo farlo avendo perso ciò che, una volta guadagnato, perora ogni causa? Il cosmo determina un cavaliere oltre la sua volontà, dopotutto.

    «O I Ɔ S Ǝ Λ O ᴚ - ∀ Ԁ ∀ Ԁ - ∀ ˥ ˥ I W ∀ ⋊»

    La voce della creatura che mutava rapidamente mi giunse come uno schiaffo capace di disorientare l'universo rendendolo il ricordo tumultuoso e frammentato di mille echi. Cosa sta succedendo? - mi interrogai. Non avendo percepito alcuna energia cosmica provenire da quella creatura, l'avevo trattata come si fa con le macchine, dandole ordini, ma era bastata la sua voce e sconvolgere ogni mia presa di posizione.
    Sto per cadere di nuovo nell'oblio, lo sento... - mi dissi mentre l'oscurità, schiacciante, sembrò sussurrarmi che anche la capacità di percepire il cosmo era andata perduta - ...non ho più nulla di speciale, sono finita, sono finita... - sussurrai sentendo il freddo torpore della morte, un manto per nulla amico.

    rocktopus-retro

    Poi, quando tutto mi sembrò pronto a divenire solo disperazione - ...Luce... ; la camera riprese corpo, illuminata dal bagliore tecnologicamente avanzato proiettato dal soffitto, una luce che cadeva intorno alla mia persona per poi rimodellarsi in brevi sequenze geometriche che sembravano raccogliere dati per elaborarli . Le conoscenze installate nel mio cervello dal file del Demone Bianco non erano abbastanza complete da permettermi di comprendere a pieno quello che stava accadendo.

    «Non sono qui per prendere ordini da te. Solo l'ignoranza ti fornisce una scusa questo dì» - una minaccia, un monito, a cui fece seguito una rivelazione - ... morta per ischemia... - a quelle parole alzo il capo, devastata dalla portata di una rivelazione che spezzava qualsiasi legame con i miei precedenti giuramenti.
    Umani, siamo così semplici. Costruiamo cattedrali di parole, mausolei di speranze e giuramenti. Siamo così facili da spezzare, in fondo.

    Giuro sulla mia vita. - ..anzi..no, lo prometto madre, sulla mia vita. Ti vendicherò! - con la morte si spezzava il legame più forte che avevo con quella persona che ero stata. Morendo avevo smesso di essere la figlia devota, così orgogliosa della propria parola, da farne un vincolo.
    La mia vita è tua, l'affido al tuo sguardo... - avrei dovuto ridere di quella fede così cieca e così poco lungimirante al tempo stesso. Anche i cavalieri hanno bisogno di credere in qualcosa, di affidarsi a qualcuno ma io avevo fatto di più, mi ero rimessa alla salvifica persona di Loki e avevo visto il vero volto del dio. Mi aveva lasciata morire, dopotutto, e quindi quale affidamento potevo fare sulla sua protezione? Forse era per questo che il cosmo si era sopito. Lo trovai stranamente giusto e meno disorientante di tante altre cose e sebbene fosse certo che non avevo idea di come mi sarei riscattata o di come avrei vissuto quell'esistenza che era già stata spezzata una volta, mi sentii libera.
    Forse quella vita da Papa di cui non sapevo assolutamente nulla e che non avevo nemmeno lontanamente percepito in me, era una strada da accogliere senza troppi timori. Cosa avevo da perdere dopotutto? Ero già morta! Non sentivo più particolare attaccamento per quelle cose che prima sembravano così importanti.
    Ero stata svuotata, defraudata di qualcosa che non potevo più recuperare. Come se il morire avesse rotto una illusione.

    «Per la tua Arcana, invece...»

    Mentre cercavo di recuperare il capo di una vita sfilacciata, intorno a me, l'universo di Exarnak, andava ad una velocità diversa, muovendosi senza aspettarmi e dando per scontato che per me sarebbe stato semplice accettare l'ultimo evento di una vita breve e trascorsa per la maggior parte del tempo lontano da patria e gloria.

    Io? Sono morta?... qualcuno mi ha pianto? - volevo saperlo -…sono morta... - sussurrai ancora con così poca voce da risultare un balbettio sommesso -Qualcuno è stato punito per questo? - il tono di voce, spezzato, scivolò verso la disperazione classica di chi ha perso tutto - Qualcuno ha cercato il mio corpo? Qualcuno mi ha pianto? - ripetei sollevando lo sguardo verso la camera delle AI. Era tutto così freddo e asettico da sembrare la camera funeraria di un qualche ospedale ipertecnologico. Non era il posto adatto per sentirsi dire una cosa come - sei morta - ma in fin dei conti, esiste un luogo giusto per sentirselo dire?

    Nella confusione di una disperazione che sentii tangibile mi strinsi all'unico frammento di logica che mi rimaneva - No, non voglio saperlo. - parlavo da sola, fragile e senza guida. Qualsiasi cosa fosse accaduta era il passato, ed io ero ancora speciale - Si sono speciale.... Maledetta ragazzina in cerca di attenzioni.

    «La porterò nei laboratori per la modifica. Se vorrà seguirmi...»
    Non ho scelta, lo farò. - mi mossi trascinando il peso dell'esistenza ottenuta come immeritato premio, lasciandomi alle spalle la creatura capace di leggere il filo del destino. Da quello che avevo visto, però, compresi di aver sfiorato l'ira di un potere più grande di ogni mia immaginazione e onde evitare di incorrere in un repentino cambio di predisposizione della creatura nei miei confronti, accennai un inchino con il campo prima di allontanarmi.

    «E così tu saresti il Papa capovolto. Ma immagino che tu non sappia cosa significa, non ancora.» -Lo scoprirò a mie spese, immagino. - una premonizione che di lì a poco si sarebbe tramutata in un evento reale, un fatto di vita vissuta avente come incipit una verità che si sarebbe palesata a tutti non appena, accettando l'invito del medico, sarei salita sulla piattaforma installata al centro della sala che stavamo attraversando a passi brevi ma rapidi.

    09d0a31d48e1f6dba191fb6f9b7b395b

    La luce bianca, tipica di tutta la struttura, vivida e intensa , rendeva il posto straordinariamente asettico. La sua bellezza stava nella semplice composizione lineare di metallo e plastica che si fondevano nell'intento, riuscito, di dar vita a superfici lisce e lucenti, in cui, ad intervalli regolari, erano stati installati pannelli di vetro trasparente oltre i quali erano esposte molte armi e diversi oggetti a cui non avrei saputo dare una precisa utilità.
    Osservando i pannelli disposti sul fondo, non dissimili da quelli già incontrati nelle precedenti camere, venni presa dal timore di essere nuovamente rinchiusa in una di quelle camere piene di liquido giallastro, sostanza che a dire il vero sentivo ancora appiccicata alle pelle.
    Messo un piede sulla piattaforma mi sporsi leggermente in avanti, cercando di capire cosa mi sarebbe successo e risolsi che, non essendoci sul soffitto tubature più larghe di qualche centimetro, potevo tranquillizzarmi, tuttavia, mi sbagliavo.

    Messi entrambi i piedi sulla piattaforma per qualche istante calò un religioso silenzio rotto solo dal suono acuto ma, tollerabile ed intermittente, di un bip proveniente dagli schermi che si interruppe proprio quando, dal pavimento, si sollevò il rumore metallico di un meccanismo ben oleato. Abbassai lo sguardo appena in tempo per rendermi conto che la piattaforma si stava sollevando impercettibilmente dal pavimento e che del fumo bianco, denso e inodore stava disegnando piccoli cirri che svanivano a meno di dieci centimetri dal pavimento. Istintivamente provai a scendere dalla piattaforma, temendo che il fumo fosse sintomo di un principio di incendio ma appena mi mossi vidi un tenue bagliore energetico circondare l'intera piattaforma. Non c'era alcun vetro, dunque, ma una barriera ben più spessa a fare da schermo a quanto stava per accadermi.

    Quando la piattaforma smise di sbuffare e sollevarsi le pareti energetiche si solidificarono in modo più evidente, dando vita ad una patita traslucida ben più visibile rispetto agli istanti precedenti. La luminescenza mi rese via via più difficile guardare oltre la sua sottilissima superficie divenendo altresì più luminosa fino a costringermi a chiudere gli occhi e usare l'incavo del braccio per proteggermi dalla luce, tuttavia, quella luminosa emanazione sembrava potermi attraversare come una RX ad alta intensità e difatti, come una di quelle macchine preposte allo scopo di scandagliare i corpi umani, cominciò ad emettere una serie di suoni acuti corredati da un rumore più intenso e ovattato finale che, in verità, attivò in me l'istinto di attacco o fuga.
    Ero stressata e la luce intensa non aiutava a calmarmi ma fortunatamente, all'apice dello stresso, l'IA che era evidentemente predisposta per monitorare i miei parametri si attivò con voca cristallina - Trasmissione energetica, bypass cellulare al 7% - e sebbene non sapessi esattamente come, ero certa che quella luce fosse propedeutica ad energizzarmi.
    Il primo vero Flash luminoso fu inaspettato - Sblocco memoria cellulare 25% - bypass cellulare completo - appena l'AI termina la sua frase l'energia deflagra intorno a me, sento chiaramente che si tratta di un meccanismo del tutto simile a quello usato per risvegliarmi ma che non si basa sul trasmettermi informazioni quanto sul costringermi a richiamarle da abissi mai esplorati. La luce si sprigiona dal mio corpo energizzato e deforma ogni cosa.

    3a14c869f6f5432f998cfb9376b75854

    E' un errore - intorno a me il caos abbonda e l'energia si continua ad espandere, migliaia di visi e corpi sembrano fluire all'interno del vortice. E' la mia voce quella che sento ma non sono io a pensare quelle parole, sono parte di un sottile meccanismo che sta a metà tra ricordo e formazione di un nuovo pensiero - E' un errore comune! - sento un sorriso, è gentile - Tutti fanno riferimento al Fato che si esplica attraverso le mie rappresentazioni con una precisione che trancia via le sfumature. - è serenità quella che sento? Un placebo forse? - Ma non esiste luce senza oscurità... - è banale, tremendamente banale.
    Come puoi riconoscere una cosa giusta se non ne vedi una sbagliata? - non c'è senso o spiegazione plausibile alla sequela di frasi sconnesse -Come fai a dire di aver visto un angelo se prima non guardi negli occhi il diavolo? - la voce si mescolò alle immagini più di quanto non riuscissi a comprendere. C'era del metodo nello straparlare che sentivo rimbombarmi in testa, un gioco fatto di contrapposizioni da far accapponare la penne - Come fai a dire di essere dritto se prima non sei stato capovolto?

    Il turbine di energia luminosa si arresta e sebbene mi senta come una qualsiasi Alice che rincorre il Bianconiglio, capisco benissimo cosa sta succedendo, ed è il corpo a darmi tutte le informazioni di cui ho bisogno. Quando la luce mi attraversa si riattivano i ricordi del Papa inseriti nella mia memoria attraverso i file 01 e 02, poi, quando il Papa emerge si riattiva una parte del potere che il dottore e l'IA stanno tentando di risvegliare.
    Non mi oppongo, respiro, non ho nulla da perdere che non mi sia già stato tolto. Almeno così credo mentre un secondo flash mi trapassa.

    901c3adbeaa011b065f06f02d19100f4

    Arrivano gli Skrum, Kamilla... arrivano gli Skrum! - mi deride? Ma perchè? - Come fai a sapere che una cosa ti uccide se non sei morta?

    Vedo la bambina, quella diavolo di bambina del file 01, è acquattata e intorno a lei le luci di un non meglio precisato incendio sembrano illuminare una sala ricoperta di linoleum. Tutto intorno a lei è tetro e nei suoi occhi si legge l'artificioso inganno perpetrato -Come fai a salvarti dagli Skrum se sanno dove ti nascondi? - E' lei, è lei che lei ha creati! -Un mondo corrotto, ecco cosa era Abilissy, ho provato a dar loro una possibilità ma l'hanno sprecata. - non c'è odio nelle sue parole ma consapevolezza -Non ho dovuto nemmeno indossare la mia armatura per distruggerli tutti, è bastato prendere le sembianze di una bambina ... - autocompiacimento, il suo, mi inebria e mi scorre lungo la schiena come metallo. E' quasi piacevole il bruciore che ne consegue - Dritto o Capovolto cosa ero ? - Cosa ero? ripeto la domanda della bambina - Cosa ero? - la domanda finale, anzi, il problema finale.

    Osservo la bambina muoversi silenziosamente, la seguo in quella purpurea oscurità senza uscita.
    Il rumore delle ossa che si rompono è metallico, mi sembra quasi provenire dall'esterno del sogno lucido che le luci del laboratorio stanno innescando. Di tanto in tanto il sogno vivido svanisce e la visione innescata dall'energia del laboratorio si affievolisce permettendomi di mantenere il senso della realtà.
    Come fai a sapere la cosa giusta se non ti poni mai la domanda sbagliata? - dal gramo fondo del pavimento che pare liquido si leva una bruma azzurra che avvolge l'oscurità e la bambina.

    Dove sei? - dico, forse penso -Non conosco la risposta alla tua domanda! - la coltre sembra viva e si agglomera in una figura che ricorda vagamente quella di una divinità sconosciuta - Come prendi le cose che non sono tue se non cedi quelle che hai? - domande folli, non riuscivo a trovare alcun senso, nessun appiglio ragionevole sulla base di cui rispondere - Sei tu il Papa? - Noi siamo il Papa - la prima dannata risposta è una frase che finalmente posso capire, incalzo - Che significa che non posso prendere le cose che non sono mie se qui...tutto è mio, se ciò che tu è mio?! - una risata lugubre si leva dalla bocca chiusa della creatura - E' un errore comune, tutti fanno riferimento al Fato che si esplica attraverso le mie rappresentazioni con una precisione che trancia via le sfumature. Non esiste luce senza oscurità e non si può avere qualcosa che non è tuo se prima non cedi quello che hai. - la rabbia fece del mio cuore scempio come poche altre cose in vita mia -Io non ho nulla! Figli senza genitori, guerriera senza gloria, prescelta senza conoscenza del proprio mito. Cosa dovrei cedere io? Cosa dovrei dare io? La mia umanità? La vuoi? Prendila! Non ha valore! - E sia.

    La luce si ritrae, è liquida sul corpo, la sento pesante, quasi fredda.
    Apro gli occhi ma sento le palpebre pesanti e la pelle è rancida. Quanto tempo sono rimasta lì, chiusa nella luce del sogno vivido? Intorno a me è tutto sfumato, quasi contaminato, E' tempo di uscire da qui... - penso con una decisione rinvigorente.
    Sto guardando una armatura posta sul mio corpo, fusa, quasi in simbiosi con un potere che sento montarmi dentro e voler esplodere in ogni direzione. E' energia che brama, che desidera che non attende altro che prendere, carpire, fare propria ogni cosa, quasi avesse vita propria.

    Cosa cedi quando non hai null'altro da dare che te stessa? - parlo con me stessa, sono io ciò a cui si cede qualcosa, dopotutto - Cedi ciò che sei e prendi tutto il resto. - mentre pronuncio quelle parole, dal corpo, mi si staccano pezzi di pelle morta che rivelano nuove fibre, forti e giovani. Una mutazione orripilante era in corso, la portavo avanti staccando i lembi di pelle come fossero corteccia di un albero marcio che rinasce.


    L'idea è partire dal presupposto che il Papa sia la bambina, che il capovolto non esista, che entrambe le letture della carta convivano continuamente e che tuttavia kamilla si manifesti come "papa capovolto" in quanto il "capovolto" si manifesta quando cede ogni cosa di sé. L'idea che ho provato ad esprimere è che la bambina sia il Papa nell'atto di svolgere le proprie funzioni più profonde (a ben guardare prova a forzare le regole sul blocco e lo fa senza il timore degli Skrum. C'è una "lore" che ho provato a dare ai blocchi di memoria, in particolare a quello della bambina che è una visione infantile della carta, quasi riduttiva ma che prova comunque a far suoi i principi con cui dovrebbe funzionare l'armor) .
    Tutto il colloquio interno vorrei durasse un anno e nella parte conclusiva del post ho provato a far passare due cose : 1. Per ottenere l'armor kamilla cede l'unica cosa che le rimane tra le cose che credeva importanti 2. Kamilla scopre una sua "abilità" ed il riferimento è alla capacità speciale di cambiare pelle per curarsi secondo gli effetti di taumaturgia. Questo poichè comunque dovevo cambiare abilità speciale e l'ho collegata al "cambio di personalità" e "cambio esistenziale" del pg, una metamorfosi.



    Blocchi di memoria che parlano nella mia mente.
    Blocchi di memoria che parlano attraverso me

    Parlato del mio pg.
     
    Top
    .
  9.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    ₐₗₗ dᵣₑₐₘₛ dᵢₛₐₚₚₑₐᵣ wₕₑₙ ₜₕₑ dᵣₑₐₘₑᵣₛ wₐₖₑ

    Group
    ~ Black Saint ~
    Posts
    2,138
    Reputation
    +345
    Location
    Mirranor

    Status
    Offline



    1_TPMZT2d87cN42QGrhIPQSQ


    Chiama i ricordi col loro nome.
    Cambio Casta per Kamilla - file 05


    L
    a luce riprende a risplendere nei tuoi occhi colore della pece. Il fumo si dirada e riprendi a respirare.

    Il procedimento di apoptosi però ti sconvolge, più che cambiare pelle ti sembra di essere affetta da lebbra, brandelli di epidermide si staccano dal tuo corpo lasciando scoperta la carne sottostante; con un momento di ritardo la stessa epidermide, dapprima raggrinzita, poi sempre più elastica e giovanile.

    Ti senti bella, dopo tanto tempo, forse per la prima volta. Fuori dal tuo piedistallo c'è lo stesso volto che ti ha accompagnato per tutto quel tempo, non si muove, non sai se lo ha mai fatto. Fedele fino all'ultimo, un Camerlengo per il suo Papa.

    «Ben ritrovato»

    Un piccolo inchino con il capo. Ti guarda, ti sembra forse un sorriso quello che gli increspa il viso, ma è raccapricciante più che di sollievo, ma forse a te non disturba poi tanto. Indica con la mancina un fascicolo sul tavolo.

    «Le risposte alle domande poste alla AI, spero siano di tuo gradimento. Quando avrai finito, se vorrai mi troverai nella stanza del dottor Glimer»

    Rivolge un altro cenno, di commiato e, dopo aver fatto due passi indietro, si volta ed esce. Sei sola.

    png

    La stanza era illuminata esattamente come l'avevi lasciata. I due dottori sono seduti attorno al tavolo, le facce distese e rilassate rispetto a quando ti hanno "svegliata". Hanno delle tazze fumanti davanti a loro, una davanti ad una sedia vuota. Ti attendono...?

    Il mega schermo dietro di loro emette un leggero fruscio e si sintonizza su diversi riquadri:

    - QUADRO 1: Una giovane donna dai lunghi capelli biondi ed una maschera prega in un tempio, mentre da fuori senti festeggiamenti in atto;
    - QUADRO 2: Un'altra giovane donna affila la sua spada con della pietra e dell'acqua, prendendosene cura con amore, il terreno intorno a lei pare coperto di neve, le fattezze della sua armatura ti riportano con asetticità alla mente i ricordi di Kamilla di Balder;
    - QUADRO 3: Una coltre di fumo impesta l'aria mentre dal basso della foresta una gigantesca ragnatela impedisce il passaggio di un uomo dai capelli corvini;
    - QUADRO 4: Una creatura a te ignota, dalle grandi ali bianche ricoperte di fuliggine, guarda attraverso una grande vetrata una scena di fuoco e fiamme, mentre dietro di lui due ciclopiche grate di ottone sbarrano il passaggio a chiunque.


    Narrato ❖ «Parlato Laches-1»«Parlato Albione»


    game-master
    DOSSIER
    NOTE MASTER

    BENVENUTA A NUOVA VITA KAMILLA



    Risorta come un'araba fenice, il buon Albione ti lascia un fascicolo e se vuoi, dopo, lo potrai seguire.

    eEfOPHr


    Credits layout a Nwalmaer
    All rights reserved

     
    Top
    .
  10.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Sum.

    Group
    ~ In Add ~
    Posts
    11,594
    Reputation
    +84

    Status
    Offline
    23bB075

    THE POPE THE PROPHET


    Kamilla di Asgard - Energia Verde- Balder in abbandono





    R
    La luce si ritrae con gentilezza, liberandomi da una stasi lunga un anno.
    Ripeto le parole appena pronunciate con maggiore consapevolezza, sempre con un filo di voce che si mescola agli ultimi lembi di pelle che scivolano via silenziosamente.

    Cedi ciò che sei e prendi tutto il resto...

    Mi sfioro con l'indice il viso spingendo il polpastrello ad un millimetro dalle labbra mentre il medio, lentamente, ruota attorno al mento. Sono mutata, cambiata - penso - Evoluta? - sollevo leggermente la spalla sinistra mentre la parola si colora di audacia attraverso il tono di voce che ora può dirsi carico di una boria figlia dalla muta appena terminata.
    Sono talmente concentrata su me stessa da non cercare una spiegazione profonda per quello che sta accadendo, sono rapita dal risultato della mutazione che mi sforzo di mettere a fuoco nel metallo lucido di un pannello dietro cui sono appesi oggetti che non attirano la mia attenzione.

    f1f961132a41b18450bee527ed95a573

    Nella piatta lastra di metallo, deformata, si specchiava la mia immagine mutata. I capelli castani come la più tignosa corteccia sembravano essere stati bruciati dal cosmo e divenuti bianchi emanavano costantemente una lattiginosa coltre fumante di energia sebbene, guardando con più attenzione verso il basso, mi resi conto che a sfaldarsi e a rilasciare l'energia fosse la vecchia pelle appena caduta. Ebbi la sensazione che l'energia vitale abbandonasse quei frammenti cercando di tornare al corpo a cui apparteneva, a me.
    Anche la nuova pelle sembrava portare con sé qualcosa di speciale, sorvolando con le dita le braccia, infatti, non vi trovai i segni delle lotte cui ero sopravvissuta e le cicatrici, bianche come solchi nella neve, si scioglievano dando vita a piccoli avvallamenti che si rimarginarono ad una velocità impressionante.

    Mi piegai, la sottile nube energetica che risaliva dalla pelle in frantumi mi avvolse e mentre mi stupivo di quanto potere fosse nascosto in quella mutazione mi resi conto che più che diradarsi, l'energia vitale della pelle, era letteralmente riassorbita dal mio corpo che se ne nutriva al pari di un sistema operativo che riceve informazioni. Rimasi piegata per qualche secondo, rilevando che le dita stavano lentamente riprendendo colore.

    Questo è dunque il mio vero potere?

    Mi interrogai, superando con poche parole l'attenzione rivolta al corpo per concentrarmi sul fatto che l'energia cosmica si fosse espressa in modo a me nuovo. Avevo appena scalfito la superficie della verità insita nel cambiamento avvenuto quando il medico che tanto aveva fatto per tenermi in vita mi parlò.

    «Ben ritrovato»

    Il suo inchino è preciso ma il sorriso è sghembo, unico a modo suo.

    «Le risposte alle domande poste alla AI, spero siano di tuo gradimento. Quando avrai finito, se vorrai mi troverai nella stanza del dottor Glimer»


    Grazie Albione... - lascio la piattaforma decisa a recuperare il fascicolo e leggerlo tutto d'un fiato, sento il sangue ribollirmi nelle vene quando rileggo gli eventi collocandoli nel tempo. Mi sembra di leggere di qualcun altro quando sul foglio incontro le parole - morte cerebrale.

    Kamilla è morta, io sono viva... - mi ripeto quasi ossessivamente dando vita all'istinto di repulsione verso quell'evento traumatico che non percepivo come effettivamente accaduto ma facente parte di ricordi appartenuti a qualcun altro - Ho ceduto Kamilla, ho preso...? - la voce rimbalza sulle superfici immacolate del laboratorio e mi ritorna chiara come poche altre volte. Ho preso ... - guardando gli ultimi sprazzi di colore ricomparire nelle vene fui rapita dai ricordi di Asgard e dei fiumi di ghiaccio che sembrano vetro, patendo coltellata. Inutile, non riuscivo ad odiare quelle terre che per troppo tempo avevo chiamato casa sebbene fosse molto diverso il sentimento che mi attraversava quando ripensavo al cavaliere che fui: una marionetta nelle mani di un dio che non ho avevo percepito vicino nemmeno nel momento più cupo.
    Ero scivolata via e nell'oblio silenzioso di mille notti, nell'oscurità che era divenuta dimenticanza, nessuno mi aveva allietata con il dolce canto che si deve agli eroi. Per Asgard e per Loki dovevo essere semplicemente una lama di passaggio. Questo spasimo verso una divinità che non mi amava e verso cui cominciavo a provare sentimenti più che contrastanti mi accompagnava costantemente sfiancandomi più di quanto non facesse il dover vivere o rivivere le vite altrui o scoprire di me cose che erano state nascoste e lasciate inesplorate da chissà quanto tempo.

    Il fascicolo, leggero, quasi scarno, raccontava senza mezzi termini pochi episodi di una vita costellata di insuccessi, dolori e morte, vagheggiando l'interesse di coloro che avevo incontrato a riportarmi in vita - cosa che avevano effettivamente fatto. Sullo schermo a pochi passi, invece, c'era il futuro, non era difficile capire che quelle immagini fossero state messe lì da qualcuno per darmi un senso. La Saint nel Tempio fu comunque l'unica verso cui non provai istintivamente un senso d'odio profondissimo, cosa che invece mi invase ed esplose con iraconda e funesta energia quando vidi un'altra asgardiana maneggiare una lama ed indossare una armatura nordica -Ti ammazzerò - pronunciai con una violenza che a dire il vero la giovane asgardiana non meritava ma purtroppo la guerriera si trovava nel posto sbagliato al momento sbagliato: sulla strada del mio cambiamento.
    Non capendo le altre due immagini mi allontanai dalla piattaforma e mi diedi da fare per raggiungere il Laboratorio a cui Albione aveva fatto riferimento.

    6ce11c2ecdb1312195709744a20cd866

    Mi guardai un ultima volta nella superficie metallica, l'armatura ricopriva le spalle con due piccole anse appuntite mentre petto e braccia sembravano quasi indifesi per quanto sottile era l'armatura. A differenza dell'armatura di Balder, questa nuova protezione sembrava possedere un potere inespresso che poteva tuttavia essere evinto da un insieme di fattori.
    Guardando la struttura della cintura, infatti, era evidente che nel suo centro ci fosse spazio per un qualche tipo di gemma o perno tondo a cui agganciare altri elementi, oppure, concentrandosi sulla zona appena sotto la spalla, trovava spazio un piccolo nodo da cui cadevano veli di seta finissima che tuttavia sembravano più propedeutici a ricoprire il gancio tondo che a fornire un abbellimento di ordine estetico.

    Mentre avanzavo rimuginando a quei particolari la porta del laboratorio del dottor Gilmer si aprì e la sala rapì la mia attenzione. Ero una bambina che riscopriva tutto pur avendo già tutte le informazioni in ricordi senza nome.


    pensato Pg.
    Parlato Pg.
    Parlato Albione

     
    Top
    .
  11.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    ₐₗₗ dᵣₑₐₘₛ dᵢₛₐₚₚₑₐᵣ wₕₑₙ ₜₕₑ dᵣₑₐₘₑᵣₛ wₐₖₑ

    Group
    ~ Black Saint ~
    Posts
    2,138
    Reputation
    +345
    Location
    Mirranor

    Status
    Offline



    1_TPMZT2d87cN42QGrhIPQSQ


    Chiama i ricordi col loro nome.
    Cambio Casta per Kamilla - file 06


    C
    ome varchi la soglia della porta scorrevole, i due scienziati ti vedono entrare, sulle loro facce appare, nell'esatto momento in cui riconoscono l'Arcana che ti riveste, un moto di orgoglio ed approvazione che ti fa sentire a casa. Il dottore si alza e si dirige con calma verso la dispensa mentre ti fa cenno di sederti.

    «Sono felice di rivederti, come preferisci che ti chiami?»

    Si serve un liquido caldo in una tazza, gli odori che senti ti riportano alla mente la cannella e il caffè. Ne riempie una seconda e poi una terza

    «Dobbiamo festeggiare, è molto tempo che un Trionfo non veniva risvegliato da Detryos»

    Si siede e guarda quasi divertito, o almeno così parrebbe, non sei mai troppo sicura di come interpretare il suo volto. Ma una cosa ti appare più chiara: da un po' il loro modo di parlare non ti è alieno. Li comprendi come comprenderesti tuo padre, tua madre o Loki stesso.

    «Vedo che hai letto il fascicolo che ti ho lasciato, spero abbia fugato alcuni tuoi dubbi. Per il resto, invece, abbiamo tanto di cui parlare»

    Tocca qualcosa sul tavolo e le immagini dei riquadri a schermo cambiano e tutta una serie di grafici iniziano ad apparire e di nuovo lo schermo rimanda i dati biometrici del tuo corpo.

    giphy

    «Non ti preoccupare è solo un video registrato. Ma vedi, come sai anche tu adesso, il tuo Io è mutato da ciò che eri. Il tuo legame con il cosmo non è più quello di Kamilla di Asgard, adesso sei altro. Qualcuno direbbe che sei più di quello che eri, ma non è una visione unitaria.»

    Si alza e passeggia con la tazza di liquido fumante ed ogni tanto ne tira su qualche goccia, fermandosi davanti allo schermo ti indica un diagramma nel quale appaiono delle scritte:

    image

    «Come sai il potere delle stelle ha delle sue specializzazioni, chiamiamole così, prima eri una eccellente guerriera. Nella tua rinascita quel parametro è andato a perdersi a vantaggio di una conversione spirituale del tuo essere.»

    Non ti avevano mai spiegato l'energia siderale in quel modo, asettico, senza il pathos carico dei maestri di un tempo, era un grafico. Niente di più.

    «Prova tu stessa se non mi credi...Ah adesso ti trovi qui»

    Ti indica il punto in cui il parametro indicato come "SPIRITO" è al 2 e il resto è sostanzialmente quasi piatto. Attendono come bambini alla prima di un film che desiderano vedere da tanto tempo, troppo.

    «Gli ultimi punti del tuo percorso ti porteranno qui, come arrivarci sta a te però»

    Si risiede, lo schermo cambia nuovamente e ritornano le immagini nei riquadri di prima.

    «Penso che il primo ed il secondo riquadro non abbiano necessità di presentazioni. Il terzo invece è l'Isola degli Uomini, la cosiddetta D.Q.I. mentre l'ultimo è un posto nuovo, che neanche noi abbiamo conosciuto finora sotto questa luce è il Tartaro»

    Con una pausa da oratore navigato e come se avessero preparato il discorso Grimer si intromise e continuò

    «A tuo rischio e pericolo andare lì. Ma vedi, ogni Trionfo ha una propria strada, precostituita in parte e totalmente libera nell'altra parte. Come ti abbiamo detto in precedenza: noi possiamo solo indicarti la via a te scegliere quale seguire e come calpestare il battuto»

    eEfOPHr



    Lo schermo si spense. I due si guardarono e l'atmosfera, prima rilassata, si elettrizzò un attimo. Nel monitor apparve una foto:

    fb0b163a5e9ba7bac1f80636155ea686

    «Lui è Karthua il braccio destro della Triade insediatasi a New Tokyo, parlare di Triade è inappropriato in verità. Da quando sono arrivati loro il monopolio è nelle loro mani»

    Cambio di foto ed un nuovo volto

    455077d1a34f2e6d44a72689933012f3

    «Lui invece è dr. Yr Alban, era un ex dipendente di questo istituto di ricerca, finchè non è stato preso e catturato dall'Organizzazione. Pare gli abbiano fatto il lavaggio del cervello, ma forse è ancora recuperabile. Lui ha inserito i dati piratati all'interno della tua testa prima di fuggire.»

    Si guardano, poi guardano te.

    «Prima di fare ritorno sulla Terra, sei libera di indagare e risolvere la questione...»

    Senti queste parole di Grimer che sono pronunciate con dispiacere e sconforto, come se in realtà preferirebbe che tu non lo facessi, che andassi sulla Terra. Ma non ti spinge in nessuna direzione, con un gesto ti porge un fascicolo simile a quello che ti aveva già lasciato nell'altra stanza, e finisce la sua bevanda.



    Narrato ❖ «Parlato Grimer»«Parlato Albione»


    game-master
    DOSSIER
    NOTE MASTER

    Si Vis Pacem, Para Bellum Kamilla



    Se andrai tieni conto che l'organizzazione è armata fino ai denti, dopotutto è la mafia cinese, e che Karthua è una energia Rossa con Resistenza Straordinaria 2, Forza Straordinaria 2. Nel fascicolo troverai tutte le indicazioni riguardanti i luoghi e gli affari della cosca mafiosa. Libero di interpretare il tutto ed impiegare il tempo che ritieni necessario all'interno dei restanti anni di TS che restano.


    eEfOPHr


    Credits layout a Nwalmaer
    All rights reserved

     
    Top
    .
  12.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Sum.

    Group
    ~ In Add ~
    Posts
    11,594
    Reputation
    +84

    Status
    Offline
    23bB075

    THE POPE THE PROPHET


    Kamilla di Asgard - Energia Verde- Balder in abbandono





    I
    primi passi di una vita sono quelli che definiscono l'intera esistenza di un essere vivente.
    Un concetto talmente semplice e di facile comprensione che persino un bambino avrebbe potuto fare propria quella frase comprendendo di doversi esprimere oltre la soglia della normalità per tracimare e andare oltre le proprie consapevolezze, raggiungendo il luogo in cui sono tenute tutte le cose inesplorate, che devono ancora compiersi. Ed i passi di una seconda esistenza ? Pochi sono coloro che vivono consapevolmente la propria storia e meno ancora coloro che ricevono una seconda opportunità. Non c'è manuale o guida, nemmeno una frase dal fondo spicciolo a cui fare appello, attraverso cui aiutarsi e darsi un orientamento.
    E' così che mi sento mentre varco la soglia del laboratorio del dottor Grimer.
    Sono una miracolata, una essenza senza verso che ricevendo dati frantumati elabora le cose frantumando se stessa per mettere a posto i tasselli delle vicende che vive, perdendosi ulteriormente. Cosa fare di quel vuoto?

    Lo spazio infinitesimale creatosi dalla separazione e rimodulazione è un oblio o una opportunità? Mi interrogo sulla sua conformazione mentre il mondo scorre in sottofondo - Conosco davvero questo mondo, me stessa? - è un pensiero che si sviluppa e cresce autoalimentandosi - Non c'è una via da percorrere, devo crearla io? - è una risultante esito di un continuo processo di identificazione in qualcosa che non si sa cosa sia.
    Sono sopraffatta dalla grandezza delle cose che questo paniere contiene: indici di scelta, valori assoluti dei soggetti incontrati, svalutazione delle certezze personali, valore universali delle masse da cancellare e ogni elemento si mescola in un flusso di dati che tende a comprimersi per essere il blocco mancante capace di inserirsi esattamene nel vuoto generatosi dalla frammentazione. E' un caos organizzato, una miscela di cose che sono, che erano e che potrebbero essere, di vita inespressa o di frammenti autoconclusivi che compongono milioni di esistenze tutte uguali.

    Nel singolo frame di un respiro si è sviluppato un dissidio interiore che fa capo a fatti che Kamilla, prima, non avrebbe mai affrontato ma non sento di fargliene - di farmene - una colpa. Ero una asgardiana cresciuta nella semplice visione che il mondo andasse piegato al volere di asgard e che qualsiasi deviazione dal sentiero tracciato per me fosse un errore, un disonore che sarebbe ricaduto su ogni altro cavaliere della mia fazione. Questo era quello che mi era stato insegnato, che mi era stato dato in pasto come pensiero unico o come - riduttivo - destino ultimo.
    Loki conosceva le verità nascoste dentro la mia anima? Per la prima volta misi in dubbio la sua grandezza. Mi era già capitato di dubitare del suo amore, della sua premura e della sua capacità di vedere il mio attaccamento ma mai avevo dubitato della sua divina essenza ultima.

    Espiro, è passato un secondo, elaboro in background cose che normalmente si affrontano in una intera esistenza. Non ne sono consapevole ma quelle cose, quei pensieri profondi che si infrangono tempestosamente sulle mura dell'attenzione che sono capace di porre ad ognuno di loro, mi stanno cambiando. Stesso corpo, persona diversa o forse no, forse anzi certamente era questa la vera Kamilla, il vero cavaliere, la vera via, la vera me.
    La verità mi ossessionava, mi aveva sempre condotta per mano e talvolta s'era nascosta in un taglio di capelli diverso, in un accento forzato o nella mistificata padronanza della fede. Forse era questo il tassello vincente che stava riempiendo la deframmentazione finale di cui ero protagonista.

    Questo dissidio si trasformò in una sensazione vaga ma consapevole di paura che, erroneamente, imputai al rumore delle porte che si richiudevano alle mie spalle e al dover rispondere alla prima domanda del dottor Grimer. Sorrisi imbarazzata dall'essermi spaventata per il rumore delle porte ma stavo solo dissimulando e prendendo tempo, voltandomi per nascondere il volto.


    «Sono felice di rivederti, come preferisci che ti chiami?»


    51925b132a71ace4eafdf5cfdee34f45

    Rimasi per quasi dieci secondi così, ferma, immobile, in piedi, con le braccia lungo il corpo a guardare la porta oltre la quale sembrava fossero rimaste tutte le consapevolezze conquistate e questo mi fece sentire impotente, confusa - Mi ero ripromessa di non stare più così - l'armatura mi sembrò un peso insostenibile, pesante, di cui quasi bramai liberarmi - Devo dire la verità, devo liberarmi... - fu l'unica cosa a cui riuscì pensare.

    Non ne ho idea - sbottai mentre ero ancora di spalle, con le mani che si erano mosse istintivamente dinanzi al viso, il palmo rivolto verso le porte come se oltre le lastre ci fosse un bolide cosmico pronto a travolgermi, da cui non potevo fuggire - ...ma lo scoprirò... - dissi voltandomi. La forza della verità si esprime nelle parole che pronuncio. - penso sfacciatamente di quella pantomima.

    Vero e verità non sono la stessa cosa, come non lo sono il nome e le cose che quel nome indica se non si conosce per davvero cosa si sta nominando.
    Das Wort - le parole mi sfuggirono dalle labbra facendo da improvvisato controcampo alla risposta appena data, il tono lieve, quasi autoconsolatorio, riflessivo.

    Quando Grimer parlò, concentrandosi sul suo caffè le cui note non mi parvero nuove, e Albione aggiunse altre informazione dando vita a quello che mi sembrò un quadro già abbastanza complesso, ripensai alle due parole appena pronunciate istintivamente. Ebbi la sensazione che facessero parte di un pensiero più complesso ma riuscii ad accedere solo parzialmente al nucleo informativo di cui facevano parte.
    Ciò mi irrigidì anche più dell'immagine della creatura muscolosa e ricoperta di impianti il cui nome, Grimer, pronunciò con una certa tensione - Karthua - ripetei mentalmente tra me e me - In qualche altra lingua Karthus significa il cantore della morte... - una informazione proveniente da una memoria che si sbloccava a tratti, discontinuamente o più semplicemente con pigra vanità. Sentii le tempie pulsarmi come se il cervello avesse bisogno di più spazio per decomprimere la pressione di quel momento. A furia di rimettere in ordine la stratificazione di pensieri che si stava lentamente fondendo in un unico mare magnum informativo, mi sentii sopraffatta.

    c3f87dd3fd5a52985878144b96afee02

    Chiusi gli occhi come stessi cercando la fonte dell'informazione appena elaborata scavando nella nuova coscienza. La profondità dell'insieme di dati che mi era stato impiantato era sconvolgente e nonostante provassi a visualizzare il libro, la foto o la persona in cui erano contenute le parole non ci riuscii. Un mondo di porte chiuse, così mi sentii.
    Mi rivolsi a Grimer lasciando che nella voce scivolasse l'esigenza di rimettere a posto i frammenti di una essenza dai contorni frastagliati.

    C'è qualcosa che non va, Grimer, non ricordo le cose con lucidità ...è tutto confuso, nascosto, quasi rinchiuso dietro porte che percepisco ma non posso vedere. E' sfibrante...sento tutte le parole sulla punta della lingua, come ricordi sfocati a cui non so dar nome e tutte le volte che provo ad aprire le porte dietro cui sento il bisbiglio del sapere, vengo ricacciata via.
    - sono sfibrata da quell'insieme di cose che conosco e non conosco al tempo stesso.

    Guardai verso l'immagine nel grande video sebbene mi stessi rivolgendo ancora a Grimer ed Albione - Questa ...fame... - mi piegai in avanti indicando con le mani lo stomaco come volessi strapparmi via la carne - Non mi abbandona mai! Questa fame di memoria...

    49f8cd07d353c73150da0f20ad5f8692

    Nell'istante stesso in cui proferii le parole fame di memoria che qualcosa in me saltò e negli occhi mi si dipinse il ricordo del fuoco, cenere che lentamente scivola dal cielo alla terra dopo che qualcosa brucia.
    Fu così che capii come accedere alle memorie di cui sarei divenuta abile lettrice: ammissione, consapevolezza, cambiamento, trauma, verità e conoscenza.
    Un ciclo complesso, diverso, nuovo.
    Ammettendo di non conoscere qualcosa avevo de facto cercato un nuovo paradigma che, a sua volta, mi aveva condotta alla consapevolezza che fosse necessario abbandonare i vecchi timori di sembrare incapace di qualcosa. Era questo il cambiamento, traumatico ma capace di condurre alla verità ovvero che la conoscenza cambia nell'interpretazione delle cose cambia al mutare di chi osserva e solo mettendo l'osservatore esattamente dove avrei voluto, avrei potuto convincerlo della verità delle cose.

    Se quella era la nuova Kamilla, se la donna capace di abbandonare tutto di sé per nascondersi tra le fila altrui era divenuto il Trionfo che capovolge i punti di vista, allora non potevo che avere un solo nome.

    Va bene così, ora tutto mi è chiaro. Il mio nome è la Parola, il Verbo, la Verità...e loro... - indicai ora i due soggetti della nuova sfida che mi attendeva - Saranno i primi ad imparare che il peccato è concesso solo a coloro che operano nella verità, la mia.

    Sebbene rimanesse ancora un enorme problema, quello della fondazione della dottrina che avrei dovuto declamare, dell'insieme di idee che avrebbero fatto da vocabolario al lemma verbo di ogni cosa che avrei compiuto, di certo, non avrei più messo in dubbio il fatto che qualcosa in me fosse definitivamente cambiato e che Kamilla ne fosse solo una piccola parte.

    Non importa quanto sono cambiate le mie capacità, andrò a New Tokyo, conosco il modo perfetto per riconvertire o nel peggiore dei casi, distruggere, questa feccia e scoprirò sul campo come manipolare la mia nuova energia cosmica.








    Pensato.
    Parlato


    Nel post si fa riferimento a due poesie di Mariella Mehr.
    Ovviamente le poesie riprendono tematiche ben più profonde di un Gdr saint seiya ma fanno parte, in un piccolo e del tutto peculiare modo ovviamente, della costruzione del pg che sto portando avanti.
    La prima poesia viene citata in riferimento al fatto di guardare un personaggio che rispetto al mio pg sembra ineluttabilmente più potente, capace di condurla a una nuova morte e di impedire che la sua storia prenda piede.
    Nella poesia tanto il tema del futuro, quanto il tema dell'essere "giusta" in un determinato momento fanno da sfondo ad altre tematiche di cui la poetessa si fa portavoce.
    Ho provato a usare la prima poesia come un insieme di riferimenti al fatto che nella mente di Kamilla ci sia tutta la conoscenza del fato a cui non può accedere essendone lei solo una parte, una delle rappresentazioni. L'ho fatto riprendendo la parola "cenere" contenuta nella poesia, rimandando al titolo del cambio armor...in realtà se si legge la poesia come fosse "scritta da Kamilla" se ne riesce a dare un senso che, a me, ha fatto sorridere per quanto ci prende.

    Niente,
    nessun luogo.
    C’è ancora rumore
    di sventura nella testa,
    e sulla mappa del cielo
    io non sono presente.

    Mai è stata primavera,
    sussurrano le voci di cenere,
    sulla bilancia del linguaggio
    sono una parola senza peso
    e trafiggo il tempo
    con occhi armati.

    Futuro?
    Non assolve
    me, nata sghemba.
    Vieni, dice,
    la morte e un ciglio
    sulla palpebra della luce.

    La seconda poesia a cui si fa riferimento è un riferimento "implicito" al testo del post stesso.
    Ancora ti prospera il fogliame intorno al cuore.
    Ho provato a riportare alcune delle sensazioni che la poesia mi trasmise quando la lessi la prima volta, nel vissuto del pg. Indesiderata ma ...misconosciuta ma....un pg che sto costruendo dall'interno verso l'esterno, fondando la strada da perseguire nella casta attraverso un vissuto narrato come "capitato", di cui non è protagonista per nessuno ma ....
    Anche in questo caso alcune parole ritornano, se uno si diverte, può cercarle.

    Ancora ti prospera il fogliame intorno al cuore
    e una fresca presa di sale
    impregna il tuo sguardo.

    Di me nessuno vuol sapere,
    di chi io sia la spezia
    e di quale amore la durata.

    Spesso canta il lupo nel mio sangue
    e allora l’anima mia si apre
    in una lingua straniera.

    Luce, dico allora, luce di lupo,
    dico, e che non venga nessuno
    a tagliarmi i capelli.

    Mi annido in briciole straniere
    e sono a me parola sufficiente.
    Effimero, mi dico,
    perché presto cesserà ogni annidare,

    e scorre via il resto di ogni ora.



    p.s.
    Pippone level Anfalos.
    Ho mescolato un poco i fatti.
    Cor cazzo che vado dal boss a rossa prima di avergli messo contro tutti, voleeeevi.
     
    Top
    .
  13.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Sum.

    Group
    ~ In Add ~
    Posts
    11,594
    Reputation
    +84

    Status
    Offline
    23bB075

    THE POPE THE PROPHET


    Kamilla di Asgard - Energia Verde- Balder in abbandono





    P
    resa coscienza dei primi passi da compiere su Exarnak, mi voltai cercando lo sguardo di Albione. Il cyborg sembrava imperscrutabile e non ero certa che fosse concentrato su quanto stessi dicendo, tuttavia gli indicai il respiratore che compariva nell'oloimmagine di Karthua, sperando che potesse aiutarmi a risolvere il primo e più importante problema relativo alla mia conversione da Asgardiana a Trionfo.

    Questo strumento assomiglia ad un respiratore e scoprire per cosa lo utilizzi potrebbe essere importante, affermai. "Ci sono molti oggetti di cui ignoro il funzionamento e il metodo di costruzione, voglio saperne di più e padroneggiare questa tecnologia."

    Albione ruotò leggermente la testa verso Grimer, il suo collo emise un rumore metallico. Non ero un'esperta, ma il meccanismo che permise al cyborg di voltarsi mi parve estremamente complesso e altrettanto preciso, il suo funzionamento mi incuriosì, e rimasi concentrata sui piccoli tubi che gli scorrevano lungo la gola mentre parlava.

    E' una conoscenza impossibile da apprendere in poco tempo, a meno di non utilizzare un neurotrasmettitore di dati compressi..., temporeggiò Albione. "Allo stato attuale, sarai in grado di apprendere solo il 34% delle informazioni contenute nell'Archivio dati Eta e meno del 16% delle informazioni contenute nel centro di supporto medico del blocco A."

    Le parole di Albione mi diedero un'idea della vastità delle informazioni disponibili, ma non volevo rimanere bloccata altri otto anni nella base, l'universo intorno a me si evolva velocemente e questo impiego di tempo avrebbe finito con il lasciarmi definitivamente indietro.

    Quanto tempo sarà necessario per il trasferimento, e come posso aumentare la mole di informazioni che posso apprendere?, chiesi bramosa di sbloccare la situazione. Grimer si spostò attraversando il laboratorio alla ricerca di qualcosa, e Albione si mosse come se sapesse quali sarebbero state le parole che avrebbe pronunciato il medico, i passi dell'essere alieno erano felpati.

    Non è così semplice Albione e lo sai, disse Grimer guardando Albione come se lo stesse tenendo sotto controllo. Le informazioni che possiamo fornirle sono infinite, non lo sono la capacità di elaborazione della sua mente e l'energia necessaria per il trasferimento dei dati. La tipologia di trasferimento che dovremmo mettere in atto richiederebbe inoltre livelli di autorizzazione che solo pochissimi soggetti posseggono su Exarnak.

    La spiegazione di Grimer mi sembrò incompleta, e chiesi conferma ad alta voce, con tono inquisitorio.
    Davvero, Grimer? Energia ed autorizzazioni sono i tuoi unici dubbi? Sono un Trionfo, una incarnazione della trama del destino, davvero mi verrebbe negata una conoscenza sul mondo di cui sono coautrice?

    Albione si girò verso di me, confermando l'importanza della situazione con un bagliore negli occhi che mi parve quello di chi si sta giocando una occasione importante.

    Sì, sono problemi che abbiamo riscontrato in passato e che devono essere affrontati con cautela, mi rispose come a dire non dubitare di me.

    L'importanza di acquisire delle conoscenze e padroneggiare la tecnologia di Exarnak era troppo grande per scoraggiarmi.Capisco che ci sono delle sfide da affrontare, ma sono disposta a fare tutto il necessario per ottenere queste informazioni, dichiarai con determinazione.

    Grimer sospirò contrariato e sentii lo sguardo di Albione soffermarsi su di me con approvazione.

    Sei coraggiosa e determinata, ma considera che dovrai affrontare sfide complesse e rischi concreti sulla tua strada, disse il medico,titubante e per nulla rassegnato a prendere parte alla missione - Non potremo salvarti...questa volta.

    Va bene, sarò ponderata..., risposi accennando un sorriso, la ponderatezza non era mai stata una delle mie principali qualità, avrei dovuto coltivarla. Qual è il nostro prossimo passo?

    Grimer si voltò verso Albione, mi sembrò stesse aspettando un suo intervento tanto che la sua aria pensierosa si trasformò rapidamente in velo di preoccupazione che le piccole catenelle che aveva sul volto accentuarono vistosamente. Ebbi la sensazione che Grimer si aspettasse il supporto di Albione.

    Se volessimo potremmo bypassare i controlli dei creatori, dovremmo solo decifrare il codice di sicurezza dell'Archivio dati Eta e del centro medico del blocco A, disse Albione. Non è un'impresa facile e potremmo essere scoperti. Tuttavia a Nuova Tokyo sono riusciti ad infiltrarsi nei nostri laboratori ed è plausibile che con la mia conoscenza degli schemi di codifica, porremmo riuscire a replicare il codice.

    Grimer emise uno sbuffo quasi impercettibile che provò a dissimulare voltandosi. Dietro le vestigia di essere felpato si agitava forse un'anima irruenta? Non volli sottovalutare il peso di un alleato scontento e lo incalzai - E' evidente che questo piano non ti piaccia, smettila di rimuginare e parla chiaramente. Siamo tutti dalla stessa parte...

    Il medico non si fece ripetere due volte la domanda e sbottò - State pensando di agire come un nucleo interno al pianeta e non come i supervisori che dovreste essere. - dal cassetto aveva estratto una scatola di metallo e mentre parlava la aprì - La mia razza ha imparato sulla propria pelle cosa significhi essere avventati su Exarnak, cosa accada a chi agisce alle spalle di coloro che tessono il destino ed è evidente che tu, Albione, sottovaluti la loro onniscienza.

    Dalla mia posizione non potevo vedere con cosa stesse armeggiando nella scatola aperta ma non dovetti aspettare molto per scoprirlo, infatti, con una lentezza che trasudava solennità, Grimer, sollevò dinanzi ai suoi occhi un piccolo oggetto metallico bianco di forma triangolare e poi continuò a parlare - Il mio consiglio è usare questa... - mi posò addosso gli occhi come stesse per proporre un piano completamente diverso da quello di Albione - Una EMS! - lo osservai come per dirgli di essere più chiaro e il medico, cogliendo il lieve movimento laterale del mio viso, si dilungò - Energy Memory System, un oggetto proveniente dai remoti recessi degli universi che una delle tue precedenti incarnazioni hanno visitato. Il sistema è geniale e semplice al tempo stesso! - Grimer cliccò su un pulsante nascosto sul filo superiore del piccolo oggetto triangolare su cui cominciò a lampeggiare una tenue luce bluastra.

    Se usa una EMS ci impiegherà mesi - Grimer non rispose ad Albione, ed anzi lo fulminò con gli occhi. Oramai ne avevo la certezza, tra i due non scorreva buon sangue e forse il mio "favore" era la medaglia da appuntarsi al collo per una definitiva vittoria di uno sull'altro. Comunque Grimer non si scompose - Forse, ma questo strumento ti collegherà direttamente al Core di Exarnak fornendoti informazioni in modo autorizzato e sinapticamente congruente con la tua capacità di elaborazione dei dati. Ogni qual volta il tuo legame con colui che tesse le fila del destino si farà più forte, l'EMS comunicherà alla tua corteccia cerebrale un nucleo di informazioni e contestualmente invierà al nucleo energetico della tua armatura un impulso di magnetoformazione. Questo sistema, inoltre, amplierà il campo di ciò che puoi vedere registrando automaticamente qualsiasi tuo apprendimento, è una Micro Memoria IA di supporto, in sostanza.

    Albione lo interruppe con convinzione -Dovresti dirle anche le controindicazioni, dottore. - Controindicazioni?, dissi. Albione emise uno strado stridio metallico, un ghigno! Non si torna indietro: quando un EMS si fonde con la memoria dell'utilizzatore ne modifica lentamente la struttura fisica e molecolare. Questo vuol dire che tra un mese la magnetizzazione avrà effetto sui tuoi occhi, forse, oppure sulle mani e con il passare del tempo si insinuerà ad un livello più profondo. L'EMS muterà gli organi, il cervello e...alla fine...non rimarrà più nulla della tua razza di appartenenza - In che modo mi limiterà? - Nessuno! - proruppe Grimer -Il dottor Grimer è un organicista, non vede alcuna limitazione nella condizione descritta...perdere i propri tratti può essere spiazzante, può portare alla pazzia. - Ora chi è che mi sottovaluta?

    Mi avvicinai a Grimer e allungai la mano - Procediamo con l'EMS. Albione, da oggi, in mia presenza, chiederai sempre a Grimer se le tue idee sono compatibili con il mio processo di apprendimento, crescita o guarigione.

    A quelle parole Grimer ebbe un moto d'orgoglio ed io mi sentii istintivamente più al sicuro, avendo finalmente gestito qualcosa nella mia nuova esistenza, senza finire in un tritacarne senza appigli. Grimer sarebbe stata una guida migliore di Albione, almeno secondo me - Proceda dottore. - dissi con voluta formalità.
    Grimer allungò le dita affusolate verso le mie tempia e con l'unghia scura mi scostò i capelli, poi poggiò con cura l'EMS sulla mia pelle a meno di un centimetro dall'orecchio.
    L'energia contenuta nel sistema portatile si collegò alla mia corteccia cerebrale penetrandomi la pelle come fosse un ago arroventato e sebbene inizialmente avessi provato a resistere al dolore, negli istanti successivi alla connessione il calore divenne insopportabile e mi strappò un urlo di dolore .

    icegif-158



    La percezione fu quella di cento esistente che si fondono simultaneamente per colmare qualsiasi esperienza mancante al mio bagaglio, una inaudita espressione tecnologica che si fondeva alla cosa più fragile esistente nell'universo, l'essere umano.
    Quella potenza a tratti senziente si spense dopo due secondi lasciandomi consapevole ma stremata.
    L'EMS si era fusa alla perfezione con il mio cervello e aveva risucchiato qualsiasi energia cosmica in mio possesso, sfibrandomi più di quanto volessi concederle e quando il tenue bagliore blu si spense nella mente mi rimase solo l'eco di un dolore acuto da cui lentamente si levò un sibilo continuo.
    Istintivamente toccai l'EMS come se sfiorarlo potesse arrestare il suono ma fui costretta immediatamente a ritrarre le dita, l'oggetto infatti era così caldo da sembrare in ebollizione.

    Mi scoppia la testa, sibila... - non sentivo nemmeno la mia voce - E' .... doloroso! - Tic.Tic.Tic.



    Tre impulsi, tre ticchettii non dissimili da quelli di un orologio che riparte. Il suono acuto si spense e lasciò posto a una prima informazione - Sistema EMS attivo - fusione cerebrale al 34% - collegamento al Core di Exarnak in corso. - il sibilo si trasformò in un flusso energetico, una trasfusione di dati che proveniva dall'etere.

    tumblr_n0ldfsF6951rwrkpho1_500



    Password biometrica rilevata - GRKM2PP - Backdoor LV1 - Dichiarare scopo connessione.



    Mi parve una domanda -Conoscere, voglio conoscere ogni cosa.
    Autorizzazione negata - Dichiarare scopo connessione
    Conferma missione, dichiarazione scopo di Kamilla su Exarnak - ritentai.
    Connessione LV1 al Core autorizzata - trasmissione autorizzata



    b391ce2db3004663e289b4911e84de00


    Ero nel laboratorio con Grimer e Albione ma ebbi chiaramente la sensazione di aver ricevuto una informazione capace di sovrascrivere le strutture che guardavo. Nel sottofondo riuscivo a percepire una voce che parlava in una lingua a me sconosciuta, reinterpretata dall'EMS.

    Missione principale: limitare gli spostamenti interplanetari dei Cavalieri, lì dove non possibile, indurre al fallimento qualsiasi tentativo di conversione delle popolazioni sui pianeti raggiunti dalle divinità terrestri.



    Una missione chiara, in linea con quanto avevo appreso dai precedenti blocchi di memoria ma molto più complessa e profonda di quanto non mi potessero trasmettere gli avatar digitali utilizzati per riavviarmi. La bambina aveva rappresentato la morte di chi osa sfidare le regole imposte dal fato, il Demone Bianco i compromessi da accettare per avere speranza di riuscire a salvare le fitte trame del destino. La morte della sorella del Demone rimaneva comunque un mistero che etichettai come una "necessaria impronta di similarità con la mia mente".

    Subroutine - codice TETA - Individuare elementi da riconvertire - Procedura Trionfo.
    Subroutine - codice DELTA PRIME - Codifica Core - Assorbire informazioni - Protocollo Non Formalizzato



    61c36e236bdcc77ab100077492bcea1b



    Biomagnetizzazione delle informazioni TETA - DELTAPRIME - INGEGNERIA BIOCOSMICA 1.2
    - 12%



    Ad ogni informazione che sentivo entrare a far parte delle mie consapevolezze divenivo qualcosa di diverso, di più complesso e nuovo; al termine di quella trasmissione che aveva portato il 12% delle informazioni del Core di Exarnak nella mia mente mi sentii stanca.
    Erano passati 4 secondi dall'installazione dell'EMS e già i miei occhi erano in parte mutati.

    Ho bisogno di riposare, mi ritirerò nei miei alloggi.

    Cercai di non dare a vedere l'eccitazione che provavo per avere finalmente una linea d'azione chiara e nascosi allo stesso modo la stanchezza che mi pervadeva ma fui abbastanza certa che i due medici si rendessero perfettamente conto della mia situazione fisica, tant'è che si congedarono a propria volta lasciandomi modo di uscire dal laboratorio senza guardarmi mentre barcollavo, per l'appunto, sfinita.

    Nei giorni successivi passai molte ore in laboratorio con Grimer e Albione, sfruttando la nuova energia in mio possesso per creare meccanismi di diverso tipo. L'EMS si rivelò molto utile durante le operazioni e ogni qual volta portavamo a termine una operazione di assemblaggio sentivo le informazioni scorrermi nella mente in modo più chiaro. Stavamo costruendo argini forti, barriere difficili da scavalcare per un intruso, firewall ma anche strumenti di violazione e distruzione.

    Lavorare sugli strumenti mi aiutò a trovare una certa serenità: mi sentivo parte di un progetto, fautrice del destino del pianeta ma dovetti presto fare i conti con il fatto che rimanere lì ad armeggiare con gli strumenti del laboratorio non fosse esattamente il motivo per cui ero stata salvata.
    Fu proprio da un accesso all'EMS che me ne resi conto.

    Accesso memoria EMS - dissi con una certa padronanza del dispositivo - Creazione dispositivo stoccaggio energetico - Codice accesso non valido - eseguire nuova ricerca.

    Stoccare l'energia era ad un livello superiore di abilitazione rispetto a quello in mio possesso e questo limitava pesantemente gli strumenti che potevo assemblare ma mentre stavo per perdere la pazienza e abbandonare l'idea di costruire quello strumento l'EMS ticchettò come il primo giorno in cui lo avevo indossato.

    Richiesta di accesso da remoto - Identificativo non riconosciuto - in attesa di autorizzazione.

    Grimer! - urlai, la creatura giunse rapidamente scivolando sul pavimento come volasse -Che succede? - Potrebbero essere nuovamente loro, potrebbero essere riusciti a connettersi con l'EMS...i ribelli di New Tokyo. - Proverò ad intercettare il segnale.

    Autorizza accesso - schermo 53 - sezione due - isola il segnale, non voglio problemi.


    _________________________________________________



    Ho voluto dare un fondamento scientifico alla modifica del metallo dell'armatura, dei colori e della struttura attraverso un meccanismo realmente esistente. Sto provando, nel mio piccolo, a dare una "lore" interna al mio pg anche scientificamente rispetto all'armatura. MAGNETOFORMATURA

    Sto cominciando a creare, passo dopo passo, il collegamento tra Kamilla, Exarnak e il Core del Pianeta . Il primo passo è l'utilizzo dell'EMS che uso per portare in Kamilla diverse informazioni tecnologiche che la facciano sembrare meno spaesata e più a fuoco rispetto alle dinamiche del pianeta.
    L'EMS l'ho descritto come un meccanismo capace di modificare - a lunghissimo termine - i tessuti umani trasfondano Kamilla in qualcosa di molto simile ad Albione.
    Nessun benefit, pura estetica.
    Approfondirò ulteriormente questa dinamica durante le giocate.


    Elenco dei meccanismi sbloccati/creati nella giocata:

    EMS: strumento di archiviazione, modifica biomassa e trasmissione informazioni. Un EMS è alimentato dal cosmo di chi lo utilizza e integra costantemente le informazioni che l'utilizzatore ha in "visione". Il sistema è integrato con una IA che permette di orientare l'utilizzatore nelle funzioni.

    Bomba - C : una bomba temporizzata che sparge frammenti di materiale cosmico che a contatto trafiggono e squartano quanto sulla propria strada.
    Potenza di una normale bomba a mano, alimentata a cosmo.

    Neurotrasmettitore Gamma : un cerchio di metallo che contiene i neurotrasmettitori utilizzati da chi indossa lo strumento per violare ed elaborare dati o creare un firewall potenzialmente inviolabile.
    Utilizzabile come meccanismo di invio dati a grandi distanze.

    Credo che con questo post potrei chiudere il mio passaggio armor.
    Terrò le vecchie abilità mescolate al nuovo pg ancora per un po', in pratica andrò di cosmo grezzo e cosmo "misto".



    ...

    Grimer - Albione Kamilla EMS-AI

     
    Top
    .
  14.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    ₐₗₗ dᵣₑₐₘₛ dᵢₛₐₚₚₑₐᵣ wₕₑₙ ₜₕₑ dᵣₑₐₘₑᵣₛ wₐₖₑ

    Group
    ~ Black Saint ~
    Posts
    2,138
    Reputation
    +345
    Location
    Mirranor

    Status
    Offline


    Cambio casta concluso. Gerarchia aggiornata.



    Edited by Nwalmaër - 8/5/2023, 17:44
     
    Top
    .
13 replies since 7/3/2023, 12:44   467 views
  Share  
.
Top